La scomparsa di Matteo Franzoso, giovane talento dello sci alpino, ha scosso il movimento sportivo nazionale e internazionale. Oltre al dolore per la perdita, il suo incidente riporta con forza al centro del dibattito la questione della sicurezza durante gli allenamenti, una fase cruciale della preparazione. La Federazione Italiana Sport Invernali (FISI), guidata dal presidente Flavio Roda, ha convocato un consiglio straordinario per affrontare il tema in maniera concreta. L’obiettivo è chiaro: innalzare in tempi rapidi gli standard di sicurezza delle piste di allenamento, per permettere agli atleti di lavorare in un contesto protetto e con la stessa dotazione tecnica che caratterizza le competizioni ufficiali.
Il progetto si sviluppa su due fronti. A livello internazionale, la proposta è quella di individuare un numero limitato di piste di velocità dedicate esclusivamente all’allenamento delle nazionali, sia nell’emisfero sud (per la stagione estiva) sia in Europa e Nord America (per l’autunno e l’inverno). Questi tracciati dovranno rispettare gli stessi requisiti di una gara di Coppa: reti di protezione di diversi livelli, fondo preparato con criteri professionali, servizio medico completo, elisoccorso sempre disponibile, vie di fuga sicure e monitorate. La gestione e i costi di messa in sicurezza sarebbero affidati alla Federazione Internazionale di Sci e Snowboard (FIS). Sul piano nazionale, invece, la FISI intende creare una rete di piste certificate e riservate esclusivamente agli allenamenti, accessibili dalle squadre nazionali fino agli sci club. In questo caso, le spese saranno sostenute dalla Federazione con il supporto del Ministero dello Sport. Non si tratta solo di piste: anche l’equipaggiamento tecnico e le protezioni personali dovranno seguire un percorso di innovazione. Le aziende produttrici sono chiamate a investire in ricerca e sviluppo, soprattutto per quanto riguarda sci, attrezzature per le lamine e dispositivi di protezione, con l’obiettivo di ridurre i rischi senza penalizzare le performance.
Il caso Franzoso ha reso evidente che lo sport della neve non può più rimandare scelte decisive. Lo sci alpino vive di velocità ed emozioni, ma la priorità deve restare la sicurezza degli atleti. Solo così sarà possibile onorare la memoria di Matteo Franzoso, Matilde Lorenzi e Margot Simond, trasformando il dolore in un impegno concreto per il futuro. L’ultimo saluto a Matteo Franzoso, si terrà nella chiesa di Sant’Edoardo a Sestriere con i funerali di Stato in programma martedì 23 settembre alle ore 16.00. Il Presidente Flavio Roda e il Consiglio federale hanno comunicato che nello stesso giorno le attività di tutte le discipline federali si fermeranno per tutta la giornata in omaggio a Matteo e alla sua famiglia.
Un’immagine di Matteo Franzoso pubblicata dalla Federazione Italiana Sport Invernali (credits: FISI)