L’espressione serena e felice di Ben Godfrey, 26enne difensore inglese, arrivato a titolo definitivo dall’Everton il 28 giugno scorso, è la migliore chiave di lettura dello stato d’animo di chi arriva a indossare la maglia dell’Atalanta, consapevole di entrare a fare parte di un club dove ci si sente membro di una famiglia. Non a caso, in occasione della presentazione ufficiale, gli siede accanto l’a.d. Luca Percassi. “Siamo orgogliosi di iniziare presentando Ben Godfrey, arrivato dopo una trattativa lunga. Fin dal primo giorno il giocatore ha voluto fortemente l’Atalanta, rinunciando alle proposte ricevute per giocare in Premier League. Partito dalla quarta divisione, ha saputo conquistare spazio e farsi apprezzare per le sue doti tecniche. Per le caratteristiche umane e calcistiche, incarna lo spirito dell’Atalanta. Lo abbiamo seguito da quando ci abbiamo giocato contro (tre anni fa, Godfrey militava nel Norwich City, ndr)”. Fin qui Percassi, poi a ruota libera Ben Godfrey, 112 presenze in Premier League, al quale viene chiesto, attraverso una serie di domande, quali motivi lo hanno portato a scegliere l’Atalanta. “E’ una squadra che ho visto all’opera e ho seguito con sempre maggiore interesse. Penso che lo stile e il gioco di Gasperini abbia permesso di fare crescere i suoi giocatori. Il mio obiettivo è migliorarmi e conto di riuscirci con lui”. Sotto l’aspetto tecnico, risponde di essere adattabile in tutti i ruoli della difesa. “Gioco preferibilmente a destra, ma sono pronto a coprire tutte le posizioni nella difesa a tre”. L’ingresso nel mondo e nell’organizzazione dell’Atalanta? “Posso dire di essermi sentito subito parte del gruppo”. L’impatto con il calcio di Gasperini? “Il mister mi sta introducendo ai suoi schemi tattici. C’è tanto lavoro fisico, mi sono fatto un’idea del tipo di gioco e sto imparando gradualmente”. Differenza tra Premier League e Serie A? “La serie A è un campionato molto prestigioso e impegnativo, con le squadre ben preparate tatticamente. In più, con la maglia dell’Atalanta, giocare in Champions è una grande opportunità”. Il primo impegno ufficiale è la sfida di Supercoppa con il Real Madrid e Mbappé. “Sarà una partita difficile, ci stiamo preparando bene per cercare di ottenere il massimo risultato”. Potrebbe essere chiamato a marcare Mbappé. “Ho trascorso un breve periodo con Ancelotti, che è un allenatore fantastico, gestisce i suoi giocatori al meglio e li dispone tatticamente in modo da mettere in difficoltà la squadra avversaria. Se avrò il compito di marcare Mbappé, mi farò trovare pronto”. Rimbalza il ricordo del 22 maggio, data iconica per Bergamo, con Lookman, altro ex Everton, che ha deciso la finale. “Ovviamente sono contento per Lookman, ma devo dire che c’è stata una incredibile prova di squadra. Non mi ha sorpreso, già quando in amichevole con il Norwich ho giocato contro l’Atalanta ne ho avuto un’ottima impressione. Per questo, ringrazio la famiglia Percassi e il ds D’Amico per avermi voluto a Bergamo”. A Bergamo, dove si è fatto spiegare subito il significato della scritta “la maglia sudata sempre”. E poi c’è il calore dei tifosi. “Ne sono consapevole, tutti insieme fanno il dodicesimo uomo in campo, l’atmosfera che creano intorno alla squadra fa la differenza”. Intanto, vive la maglia del Centro Bortolotti. “Un posto fantastico, tra i migliori in assoluto, dove senti di stare a casa”. Riconquistare la convocazione nella Nazionale inglese? “Chiaro che l’ambizione di indossare la maglia della Nazionale esiste, ma in questo momento sono concentrato a fare bene nell’Atalanta”. Lui, finora, ha segnato poco o niente, ma i difensori di Gasperini sono abituati a fare gol. “E’ una grande opportunità quella di sfruttare le situazioni che mettono in condizione di andare a rete, i difensori dell’Atalanta sono molto offensivi e mi auguro vivamente di riuscire a segnare”. Intanto, il suo periodo di adattamento prosegue intensamente, anche fuori dal campo. “Sto facendo del mio meglio per imparare l’italiano”. Di solito, chi lo fa vuole rimanere per lungo tempo.
Ben Godrey con l’a.d.atalantino Luca Percassi nel corso della presentazione ufficiale (credits: Pernice Editori)