Londra dal dolce all’amaro per l’Italia di Mancini

Eugenio Sorrentino |

L’Italia di Mancini, quella capace di vincere l’Europeo, stenta a ritrovarsi e continua a essere la copia alquanto sbiadita di quella che ha inanellato 37 risultati utili consecutivi, prima di fallire la qualificazione al campionato del mondo. Non è una critica al ct, che chiede ai suoi di applicare gli schemi vincenti, quanto la consapevolezza che gli azzurri sono decisamente e nell’insieme sottotono. L’Argentina è sempre un esame severo (non vinciamo dal lontano 1987) e la riedizione del trofeo che mette di fronte vincitori del campionato europeo e della Coppa America (l’ultima volta, nel ’93, era toccato a Maradona sollevarlo) ha evidenziato impietosamente il divario esistente. L’Italia ha tenuto il match in equilibrio nei primi 25 minuti, dando ampiezza alla manovra come chiede Roberto Mancini. Poi si è acceso il talento di Leo Messi, che ha confezionato l’assist perfetto per Lautaro Martinez, a sua volta autore del passaggio in profondità che prima dell’intervallo ha permesso a Di Maria (prestazione superba, a tutto campo) di raddoppiare prima dell’intervallo. Troppo rapida e sempre precisa la manovra degli argentini per una Italia finita in balia dell’avversario. E Messi, arrivato a quota 51 assist in nazionale, ha cercato e trovare il gol numero 82, ma ha agevolato il gol nel finale firmato da Dybala. Che ha reso più amara la sconfitta: 0-3. Matteo Pessina è rimasto in campo 62 minuti, prima di essere avvicendato da Spinazzola. Schierato nel tridente di centrocampo con Barella e Jorginho, l’atalantino si è visto al pari degli altri fino alla metà del primo tempo. Nello scampolo della ripresa, ha avanzato la sua posizione senza riuscire a dare incisività alla manovra offensiva. Ora necessario ricompattarsi per le quattro partite di giugno valide per la Nations League, operando le scelte opportune per ritrovare la bellezza del gioco e la prolificità offensiva. Chapeau a Giorgio Chiellini, che lascia dopo 117 presenze e avere indossato 22 volte la fascia di capitano della Nazionale.

Giorgio Chiellini in duello con Leo Messi, man of the match (credits: figc-mediageller)

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