La storia dell’Atalanta, quella di Antonio Percassi prima giocatore e poi presidente, l’orgoglio per i risultati straordinari conseguiti, la forza del settore giovanile, una identità che appartiene a Bergamo e come tale non replicabile altrove. Sono solo alcuni dei temi toccati da Luca Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta, il quale ha parlato dal palco del Festival dello Sport a Trento in un talk condotto da Pierluigi Pardo. Dopo avere ricordato la magia e la gioia incredibile vissute nella notte della finale di Europa League, Luca Percassi ha richiamato le parole pronunciate dal presidente UEFA, Aleksander Ceferin. “E’ una gratificazione importante, le sue parole sono motivo d’orgoglio e soddisfazione, fanno capire che il calcio è meritocrazia. Il fatto che l’Atalanta per la prima volta abbia vinto in campo internazionale credo abbia fatto bene a tutto il calcio italiano”. Inevitabile il passaggio sul Gewiss Stadium. “Ne siamo orgogliosi, lo abbiamo acquistato nel 2017 e siamo riusciti a completarne la ristrutturazione. In tanti casi lo stadio non rappresenta il valore della città. In Europa vediamo città bruttissime e stadi bellissimi, in Italia assistiamo al fenomeno opposto. Ma per volere bene al calcio, dobbiamo combattere anche il fenomeno della pirateria – ha chiosato Luca Percassi, che così si è espresso anche nel ruolo di vicepresidente della Lega Serie A. Ha poi fatto riferimento al Decreto Crescita. “E’ stato uno degli elementi che ci ha permesso di attrarre dei calciatori dall’estero. Una delle cose più belle della notte di Dublino è stato vedere tra i protagonisti sei ragazzi del settore giovanile dell’Atalanta. Ritengo la tutela del settore giovanile fondamentale per il futuro. La nostra soddisfazione è raccogliere una grande quantità di ragazzi che acquisiscono una formazione che si porteranno dietro per tutta la vita, a prescindere dal lavoro che faranno”.
Luca Percassi, a.d. Atalanta, sul palco del Festival dello Sport a Trento (credits: ilfestivaldellosport.it)