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Calcio 26 Marzo 2025di Fabrizio Carcano

Maldini ripartenza da nerazzurro atalantino

Premessa: quando la nazionale di Spalletti va male il capro espiatorio diventa sempre il centravanti, curiosamente sempre atalantino. Prima Gianluca Scamacca, crocifisso dopo i fallimentari Europei, poi Mateo Retegui criticato dopo qualche gara deludente dell’Italia, ora Daniel Maldini bersagliato dalla critica dopo il disastroso primo tempo della squadra azzurra, sotto 3-0 all’intervallo domenica sera a Dortmund. Luci e ombre per il giovane attaccante atalantino in maglia azzurra: giovedì sera il suo ingresso nel finale, a San Siro, aveva portato effervescenza all’attacco italiano. Maldini jr nello stadio cui è più legata la sua famiglia (e con ovvia pressione addosso) si è mosso bene, ha aumentato la pericolosità offensiva, ha cercato la porta tedesca. E a Dortmund, alla sua prima da titolare con l’Italia, nei primi venti minuti ha fatto bene, muovendosi, con giocate interessanti, prima di finire travolto dall’ondata tedesca che ha sommerso l’Italia fino all’intervallo. Poi in tribuna ad assistere alla rimonta azzurra, all’impresa sfiorata. Meglio l’Italia con Kean, ovvio, ma Maldini (che non è un centravanti ma una seconda punta) il suo lo ha fatto, a Milano e anche a Dortmund finché l’Italia ha giocato.

Ora, svestito l’azzurro, il 23enne attaccante milanese penserà solo al nerazzurro, per i prossimi due mesi. Con un paradosso: Maldini e’ tornato a Bergamo dopo aver giocato più del previsto, 64 minuti in due partite, con la nazionale di Spalletti. In una settimana con l’Italia il 23enne ex Milan ed ex Monza ha avuto un minutaggio maggiore di quello avuto finora in due mesi di campionato con l’Atalanta, con cui ha giocato 46 minuti tra febbraio e marzo. Peraltro Maldini quest’anno ha avuto una maggiore ribalta in nazionale, con quattro presenze in partite vere di Nations League, che con i club: a Monza ha segnato meno del previsto, appena tre gol da agosto a fine gennaio, e a Bergamo ha faticato per via dell’infortunio muscolare all’adduttore che lo ha tenuto fuori tre settimane a febbraio e ha poi pagato dazio alle difficoltà della Dea a fare bene in casa in questo anomalo 2025.

Gasperini lo ha schierato in tre spezzoni finali contro il Bologna in Coppa Italia, poi contro il Venezia e contro l’Inter, in tre gare in cui la Dea non ha mai segnato: difficile fare bene per un attaccante in queste condizioni. Ora Maldini potrebbe avere la sua prima occasione da titolare a Firenze: Retegui sta svolgendo terapie personalizzate per recuperare dalla lesione muscolare all’adduttore, ma domenica al Franchi rischia di non farcela, quanto meno non dall’inizio. E De Ketelaere, che da Natale in poi ha avuto un netto calo fisico, scomparendo dai radar, non ha brillato nemmeno con il Belgio, nella sconfitta della gara d’andata dei playoff contro l’Ucraina, restando poi in panchina in quella di ritorno. Per cui, al momento Maldini potrebbe essere preferito anche al gioiello di Bruges. Premesse che spingono il figlio d’arte verso la sua prima da titolare, sfruttando anche il fatto di aver ritrovato in azzurro un minutaggio che gli mancava da fine gennaio, con due spezzoni ad alta intensità, anche se con il morale un po’ ammaccato per le due sconfitte e per le tante critiche esagerate e ingiuste che ha ricevuto. Novello capro espiatorio dei mali azzurri, come Scamacca e Retegui prima di lui…

Daniel Maldini ha accumulato 64 minuti nel doppio impegno azzurro (Ph: Alberto Mariani)