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Outdoor 26 Settembre 2025di Marco Enzo Venturini

Marc Marquez a Motegi per laurearsi campione

Il primo colpo mondiale sta per essere battuto. Domenica, a Motegi, Marc Marquez potrebbe laurearsi campione del mondo riprendendosi un titolo che in MotoGP gli sfugge dal 2019. Un’attesa solo teorica, dato il dominio che ha imposto al campionato 2025, sta di fatto che l’aritmetica parla chiaro: conquistando 3 punti in più rispetto al fratello Alex nel corso del weekend del Gran Premio del Giappone, sarebbe iridato. E se il catalano ha già fatto una promessa in tal senso, con la Ducati che freme in attesa di riconfermarsi sul trono mondiale, dall’altra parte del box sono agrodolci le sensazioni di Pecco Bagnaia. Che, ancora una volta, tenterà di sfruttare la trasferta nipponica per un rilancio che nel corso dell’anno è sempre mancato.

Su una pista amica come quella di Motegi (ci ha vinto cinque volte nel Motomondiale, tre in MotoGP), Marc Marquez sa di poter scrivere una tappa cruciale della sua carriera e della sua intera esistenza. «Gli ultimi anni sono stati molto difficili per me. Ma mi sono serviti per imparare tante cose nella mia vita privata, ben più lunga di quella professionale – ha ammesso il catalano della Ducati -. In MotoGP sto vivendo una sorta di seconda vita, e ora è importante chiudere al meglio il cerchio. Un titolo ha sempre lo stesso, enorme valore. Forse quello del 2013 resta più importante, ma questo mi permetterà di voltare pagina dopo tutto quello che mi è successo. E quindi è importantissimo».

Per lui si tratterebbe del settimo titolo nella classe regina e il nono complessivo nel Motomondiale. Numeri che lo metterebbero sullo stesso piano di Valentino Rossi, indirettamente evocato a Misano con un’esultanza particolare. Così come ha sempre fatto il «Dottore» nel corso della sua carriera, in terra romagnola anche Marc Marquez si è inventato una celebrazione unica: l’esposizione della tuta da corsa al pubblico dalla sommità del podio. E ora potrebbe arrivare il bis in caso di conquista del titolo, per una fotografia che passerebbe alla storia.

Chi non può permettersi né di sorridere troppo né di essere troppo imbronciato è Bagnaia, che sta pur sempre per salutare la vittoria iridata di un pilota del suo team. Che però, a differenza del 2022 e del 2023, non sarà lui. «Se si guardano i risultati che ha ottenuto nel corso dell’anno, c’è poco da aggiungere – ha osservato il piemontese -. Marc è stato l’unico pilota in grado di fare la differenza, l’unico che ha saputo guidare la GP25 al 100% delle sue potenzialità. Sta per vincere un campionato in cui non ha avuto rivali. Nessuno l’ha impensierito, e lui è stato imbattibile. Io, con tutto questo potenziale, so invece di aver buttato via una stagione».

Anche Bagnaia ha un ruolino di marcia positivo in Giappone, ma stavolta non vuole darsi speranze che possano rivelarsi mal riposte: «Come tante altre volte quest’anno, arrivo su una pista dove l’ultima volta ho vinto io. Addirittura un anno fa a Motegi vinsi entrambe le gare, un ricordo incredibile. Spero anche solo minimamente di poter tornare a vivere quel feeling con la moto. I test di Misano sono andati bene, e ho avuto buone sensazioni. L’importante sarà non dover correre ancora una volta sulla difensiva con la moto che mi porta dove vuole lei. Altrimenti qui sarà un incubo».

Tanto più che alle sue spalle c’è sempre Marco Bezzecchi, che vuole portare sé stesso e l’Aprilia al terzo posto mondiale al posto proprio di Bagnaia che ormai è lontano appena 8 punti. «Il mio principale obiettivo è continuare sulla strada delle ultime settimane senza guardare la classifica, poi è ovvio che a fine weekend un’occhiata gliela dai. L’importante è che stiamo lavorando bene e ottenendo buoni risultati, ma non bisogna mai sedersi sugli allori perché si fa in fretta a tornare in basso. Siamo però soddisfatti dei test e sono anche contento di tornare a Motegi. Qui ho tanti ricordi, come il primo podio della mia carriera in Moto3 con soli piloti italiani, insieme a Romano Fenati e Niccolò Antonelli. Ma ora vogliamo crescere ancora». E crescere ancora significherebbe, oggi, proprio sopravanzare Pecco.

Marc Marquez cercherà di mettere il sigillo al titolo mondiale piloti (credits Ducati Corse)