Che potesse essere un weekend estremamente favorevole era da mettere ampiamente in conto, ma Marc Marquez decide di esagerare. Sulla pista di Sachsenring, forse la sua preferita in assoluto nel Motomondiale, il catalano si conferma mattatore del campionato 2025 di MotoGP centrando un’altra sensazionale doppietta tra sabato e domenica. Di più: il suo trionfo al Gran Premio di Germania gli permette di superare nientemeno che Giacomo Agostini diventando il secondo pilota più vincente nella storia della classe regina dopo Valentino Rossi. Il tutto in un fine settimana costellato di errori, incidenti e infortuni. Tutti, però, a carico di colleghi e rivali.
Il tutto era iniziato già durante le qualifiche, con la rovinosa caduta di Maverick Viñales e conseguente infortunio alla spalla sinistra: lussazione e frattura per lui. Paura anche durante la Sprint Race per lo spettacolare ruzzolone di Franco Morbidelli mentre si trovava in lotta per il podio, con conseguente contusione alla clavicola e rischio di interessamento a tendini o legamenti della spalla. Sotto la pioggia del sabato, nella gara corta, perfino Marc Marquez aveva sbagliato. Ma dopo un partenza ad handicap, con un errore alla prima curva e una rimonta davanti a sé, era arrivato il suo poderoso recupero con tanto di sorpasso a un ottimo Marco Bezzecchi all’ultimo giro e nuova vittoria.
Decisamente inferiore il numero di scossoni alla domenica, quando le battaglie si concentrano al secondo giro con lo stesso Bezzecchi, Acosta e il recuperato Alex Marquez si contendono la terza piazza alle spalle di Fabio Di Giannantonio. Poche le discussioni sulla leadership, già in mano a Marc Marquez senza che nessuno possa insidiarlo anche solo lontanamente. Poi il Gran Premio di Germania si infiamma nella seconda metà. Già finito nella ghiaia Acosta, tra il 18° e il 22° giro cadono come tessere del domino Di Giannantonio, Zarco, Bezzecchi, Ogura, Mir e Savadori, tutti traditi dalla prima curva a destra in un tracciato prevalentemente sinistrorso. I giochi, qualora ce ne fossero, si chiudono ulteriormente con il podio più consueto che il 2025 sta proponendo con esasperante costanza: Marc e Alex primo e secondo, Pecco Bagnaia a seguire. Per quest’ultimo la prestazione è piuttosto opaca e il piazzamento è più frutto dei guai altrui che dei propri meriti. Ma sono comunque punti e morale, soprattutto dopo una Sprint Race ancora una volta completamente da dimenticare.
Restano i dati sensazionali di Marc Marquez, che alla duecentesima partenza in carriera vince al Sachsenring per la nona volta in MotoGP e la dodicesima in tutte le classi del Motomondiale (peraltro tutte di fila, tra il 2010 e il 2021). Come detto c’è anche un raffronto con Giacomo Agostini, anzi due: i 69 successi in top class (una in più del leggendario bergamasco) e i già citati nove exploit sullo stesso circuito. Qui lo storico portacolori MV Agusta resta in vantaggio (a Imatra si impose dieci volte), ma a questo punto sembra solo questione di tempo per un ulteriore aggancio anche in questo particolare primato.
Sugli scudi però ci sono almeno altri due piloti, da celebrare a maggior ragione per il risultato colto dove tanti hanno sbagliato. Sono Alex Marquez, di nuovo secondo a due settimane dalla frattura scomposta del metacarpo della mano sinistra rimediata ad Assen (e in pista al Sachsenring con un chiodo nella mano), ma anche Luca Marini. Il fratello di Valentino Rossi regala infatti a se stesso e alla Honda un rimarchevole sesto posto, a meno di due mesi dall’infortunio di Suzuka che gli aveva provocato lussazione dell’anca sinistra, fratture allo sterno e alla clavicola sinistra e uno pneumotorace destro. In una stagione in cui, a metà luglio, già non vale più la pena di controllare i distacchi in classifica (Marc Marquez precede di 83 punti il fratello e di ben 147 Bagnaia), ci si deve accontentare di questo tipo di imprese per dare un po’ di pepe a un campionato che nei fatti è già chiuso.
Marc Marquez ha festeggiato la duecentesima partenza in carriera, vincendo al Sachsenring per la nona volta in MotoGP (credits: Ducati Corse)