Misano Adriatico è in festa per tutti, a parte un protagonista della MotoGP degli ultimi anni che prosegue nel suo personale incubo che sembra ormai non avere fine. Il Gran Premio di San Marino va a Marc Marquez, che regala una grande festa a sé stesso e alla Ducati, dandosi la possibilità di tornare campione del mondo già tra due settimane a Motegi. Il catalano precede il beniamino del pubblico Marco Bezzecchi, riminese in una gara che nella sua denominazione cita la Riviera di Rimini, e che si rivela di gran lunga il più celebrato sotto il podio. Con lui esulta anche la sempre più convincente Aprilia, mentre il terzo classificato Alex Marquez può dedicare il podio a Fausto Gresini. Sorride anche Valentino Rossi, grazie al quarto e quinto posto dei piloti del suo team Franco Morbidelli e Fabio Di Giannantonio. Il grande assente è ancora una volta Pecco Bagnaia, fuori dai punti al sabato e ritirato alla domenica, il cui recupero mentale e prestazionale appare sempre più lontano.
Misano si rivela pista spettacolare e soprattutto difficile da interpretare, dato che le cadute si susseguono per l’intero fine settimana. La più importante del sabato aveva visto come protagonista proprio Marc Marquez, in quel momento in testa, e il cui ritiro aveva spianata la strada al trionfo proprio di Bezzecchi per la gioia dei tanti romagnoli accorsi lungo il tracciato dedicato alla memoria di un altro beniamino locale come Marco Simoncelli. Alla domenica cadono invece via via Zarco, Mir, Ogura, Viñales, Rins, Bastianini. E soprattutto Bagnaia, che dopo un sabato in ombra e concluso in una tredicesima posizione nella Sprint Race che non gli aveva dato punti, stava cercando un timido rilancio in un Gran Premio di San Marino in cui quantomeno si trovava in settima posizione. La scivolata alla Curva del Tramonto (nome spietatamente simbolico) lo porta invece a un doppio 0 su suolo italiano: un disastro, considerando i disperati tentativi di rilanciarsi in Ducati al cospetto di un compagno così tanto dominante, ma anche guardando la classifica mondiale. Anche il terzo posto generale è infatti definitivamente in pericolo: Bezzecchi, quarto, dista ormai solo 8 punti.
E Bezzecchi è insieme a Marquez il grande protagonista del weekend di Misano. Già autore della pole position, il portacolori dell’Aprilia si è preso la vittoria del sabato sì per un errore del leader del mondiale, provocato però anche dalla pressione cui lo aveva costretto fin lì. Anche domenica il catalano della Ducati deve sudare non poco per batterlo, sfruttando al meglio il suo unico errore di giornata: un largo alla curva della Quercia al giro 12. In altre circostanze, la gara sarebbe finita lì. E invece il «Bez» trascorre i restanti 15 giri costantemente negli scarichi del grande avversario, con una zampata sempre dietro l’angolo per artigliare la vittoria che alla fine non arriva. Ma la battaglia di nervi tra i due è costante.
Non a caso, a fine gara, Marc Marquez si vede costretto a sedersi esausto nel retropodio, per poi presentarsi davanti al pubblico di Misano addirittura senza tuta (pretesto ideale per issarla davanti ai tifosi in festa). «Non mollavi, eh?», si lascia scappare. E Bezzecchi, per buona parte della gara costretto a girare senza un deflettore, ammette: «Perdevo pezzi e nemmeno me ne sono accorto. Ero in un altro mondo». Questo mondo invece gli regala l’abbraccio di Kimi Antonelli a fine gara e soprattutto un tifo da stadio da parte dei fan romagnoli, con cori dedicati e urla a squarciagola durante le sue celebrazioni con l’inseparabile compagno del suo fine settimana: il suo personale Garpez, riproduzione della gamba resa celebre da Aldo, Giovanni e Giacomo e che il pilota Aprilia ha ora fatto conoscere al mondo intero.
Un festeggiamento spiritoso, creativo e sopra le righe, proprio come quelli che Valentino Rossi ha per anni proposto ai suoi fan. E da questo punto di vista Bezzecchi sembra sempre più vestire i panni dell’ideale erede del «Dottore» di Tavullia, a discapito di un Pecco Bagnaia che certamente ha vinto tanto in questi anni ma è ormai perso nelle difficoltà di capire perché la sua Ducati sia diventata così inguidabile. E con le sue dichiarazioni che diventano sempre più negative mentre l’umore diventa sempre più nero, le prospettive non sembrano destinate a migliorare. Proprio mentre la classifica dice ormai -275 da Marc Marquez, che a sua volta ha 182 punti di vantaggio dal fratello Alex. Ne bastano altri 3 per tornare campione, ma i 512 odierni già rappresentano un record per la MotoGP. Che nel frattempo ha definitivamente consacrato un grande protagonista italiano, ma ne ha forse perso un altro.
Marc Marquez in pista con la Ducati numero 93 sul circuito di Misano intitolato a Marco Simoncelli (credits: Ducati Corse)