Capitano. Condottiero. Anche eroe. Marten De Roon all’Allianz e’ stato il migliore in campo, per contrasti, recuperi, impostazioni, per aver annullato insieme a Ederson i due dirimpettai in mediana, facendo sparire Locatelli e il temuto Thuram. E poi quel gol decisivo, quello del 2-0 che ha tagliato le gambe alla Juventus e fatto esplodere la rabbia dello Stadium, incanalando la serata verso il trionfale 4-0. Gol costruito da San Martino: lui ha recuperato palla a metà campo sull’errore di Kelly, lui ha aperto per Ederson, lui ha fatto tutta la metà campo di corsa per farsi trovare pronto per il tap in del 2-0. Nella serata storica torinese l’immagine del gladiatore olandese resterà indelebile, quella appunto del condottiero, del leader ‘non silenzioso’ in campo. Bandiera da 386 partite in nerazzurro, con 21 gol e 27 assist, in campo sempre tutti i novanta minuti in nove stagioni vissute con la Dea, insostituibile, imprescindibile. Tra venti giorni esatti compie 34 anni, ma ha la freschezza di chi ne ha dieci di meno e la voglia di vincere, e di lottare, che trasmette ogni partita ai suoi compagni. Dietro alle luci delle ribalta tutte per i cannonieri, per Retegui a quota 25 gol e Lookman a 18, c’è la ‘pasta del capitano’ De Roon, leader di un gruppo di veterani, con Djimsiti, Kolasinac, Zappacosta, Pasalic, che fanno da esempio ai più giovani e da cinghia di un motore che regala sogni, anche impossibili da immaginare solo fino a qualche mese fa…
Marten de Roon ha vestito 386 volte la maglia dell’Atalanta (Ph: A. Mariani)