Mattia Casse cuore d’oro. Il velocista azzurro, piemontese di nascita (è originario di Moncalieri) e bergamasco d’adozione (vive da tempo a Chiuduno), è ancora in prima linea quando si tratta di solidarietà. In attesa di tornare a gareggiare in Coppa del Mondo ad inizio marzo (a Kvitfjell, in Norvegia, dal 5 al 9 con due discese ed un superG), Casse è promotore di Seicento Battiti per la TIN, un’iniziativa nata grazie all’impegno di Perform Sport Medical Center e di Pedalare per la Vita, e volta a sostenere il reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, con l’obiettivo di raccogliere fondi per l’acquisto di una culla termica da donare all’Associazione per l’Aiuto al Neonato.
“Questa iniziativa – spiega Mattia – è un’opportunità concreta per fare la differenza nella vita di tanti bambini e delle loro famiglie. Anche il più piccolo contributo può trasformarsi in una risorsa fondamentale per garantire cure all’avanguardia e un’assistenza sempre migliore”.
Il progetto Mattia Casse per Seicento Battiti per la TIN sarà anticipato da una Charity Dinner che si terrà venerdì 4 aprile a Bergamo; un’occasione per incontrare i vertici del reparto neonatale dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, l’Associazione Aiuto al Neonato, i sostenitori (in primis Santini Cycling e ZeroSbatti) e i donatori. Durante la serata, saranno messi all’asta cimeli di gara donati da atleti di alto livello, il cui ricavato andrà a supporto della raccolta fondi.
Mattia Casse è promotore di Seicento Battiti per la TIN (photocredits: ufficio stampa One Media House)