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Mattia Furlani salto più lungo dei 19 anni

7 Agosto 2024

Redazione

La prima medaglia azzurra nell’atletica leggera ai Giochi di Parigi, al collo del 19enne Mattia Furlani, è anche la più giovane medaglia negli ultimi 100 anni nella regina delle discipline. Il talento del salto in lungo, già argento agli Europei di Roma e ai Mondiali indoor di Glasgow, è salito con pieno merito sul podio a cinque cerchi con 8,34 (vento -1.0) al primo tentativo, a soli quattro centimetri dal suo record mondiale under 20 suggellando una stagione straordinaria. Il giovanissimo reatino delle Fiamme Oro, cresciuto sotto la guida tecnica della mamma Khaty Seck, ha portato per la seconda volta l’Italia sul podio nel lungo maschile alle Olimpiadi, a quarant’anni dal bronzo di Giovanni Evangelisti a Los Angeles 1984. Nella storia olimpica azzurra, solo Ugo Frigerio (due ori nel 1920) e Fernando Altimani (marciatore, bronzo nel 1912) hanno vinto entrambi da diciottenni.

Il lungo a Parigi 2024 è stato vinto dal fuoriclasse greco Miltiadis Tentoglou, con 8,48 (0.0), mentre il secondo posto a 8,36 (-0.2) per appena due centimetri è del giamaicano Wayne Pinnock, vicecampione iridato l’anno scorso. Mattia Furlani si è reso protagonista di una serie eccellente, a dimostrare di una notevole maturità agonistica nonostante l’età: 8,25 (+0.9) al secondo salto, poi di nuovo 8,34 (+0.8) al quinto e 8,27 (+0.7) per chiudere quando era già sicuro della medaglia. 

“È incredibile, ci ho creduto fino alla fine – ha dichiarato un entusiasta Mattia Furlani dopo il bronzo olimpico – ed è l’emozione più grande della mia vita. A ogni salto l’obiettivo era di andare sempre più lontano, ero convinto che mettendocela tutta sarei potuto arrivare alla medaglia. Sono contento che sia venuta fuori una serie del genere, dal punto di vista tecnico è stata una delle mie gare migliori, in cui ho messo in pratica il lavoro svolto: impressionante per la consistenza, probabilmente non saltavo così bene dalla stagione indoor. Peccato per quei due nulli. Un giorno indimenticabile, anzi una settimana indimenticabile in cui sono successe tantissime cose. E c’è ancora tanto da sognare con la nostra squadra”. “Questa è la dimostrazione che ci vuole tempo per ogni cosa – prosegue – perché l’anno scorso sono uscito in qualificazione ai Mondiali, adesso invece mi ritrovo bronzo olimpico in un contesto del genere. Sono sicuro che migliorerò ancora, c’è solo bisogno di avere fiducia in tutti i ragazzi della mia età che sono in campo ogni giorno per dare il massimo e cercano di raggiungere un risultato. Si deve fare esperienza, per me è stata fondamentale, e spero di essere di ispirazione per crederci. Per me una delle mie tante ispirazioni è Noah Lyles nella finale dei 100 metri, si vede proprio l’attimo in cui ci crede fino alla fine e vince”. Mattia Furlani nella storia come Giovanni Evangelisti e Fiona May, le altre medaglie olimpiche del lungo azzurro, e come Andrew Howe che ha conquistato il podio mondiale: “Non mi sarei immaginato il mio nome tra questi, per me sono le motivazioni più grandi, essere paragonato a loro è un onore”. Cosa significa una medaglia olimpica a diciannove anni? “Vuol dire tanto, qualcosa che ho sempre sognato nella mia ancora piccola carriera di atleta. Mi auguro che sia l’inizio, sappiamo che c’è ancora tanto da lavorare che nemmeno ce lo possiamo immaginare. Ora c’è da godersi questa medaglia e poi si torna ai box. Per il supporto che ho ricevuto in questi giorni, devo ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito e che hanno speso una parte del loro tempo per guardarmi, mi sento in debito e mando a tutti un abbraccio”.

Mattia Furlani, bronzo olimpico con la misura di 8.34 (Ph: Grana/Fidal)