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Outdoor 22 Agosto 2025di Marco Enzo Venturini

MotoGP, Marc Marquez e Bagnaia rivali e solidali

Un weekend difficile per provare a mettersi alle spalle una prima parte di stagione disastrosa e una ripresa di campionato se possibile ancora peggiore. Pecco Bagnaia proverà a ritrovare se stesso e la competitività perduta sulla sua Ducati al Gran Premio d’Ungheria sulla pista di Balaton Park, inedita per la MotoGP. Ma dopo il disastro dell’Austria, anche spostarsi di qualche km più a est non ha per ora aiutato il piemontese. Che sta nel frattempo chiedendo clemenza ai fan del motociclismo per le tante critiche che gli stanno piovendo addosso per questo 2025 da dimenticare, soprattutto nel confronto diretto con il compagno di team Marc Marquez. Che sta sì dominando il campionato, ma che a propria volta gli sta dimostrando tutta la solidarietà possibile.

Certo è che Balaton Park non sembra arrivata nel momento migliore per dare la mano tanto attesa da un campione smarrito come Bagnaia. La pista magiara è infatti stretta, tortuosa e – come lo stesso Pecco l’ha definita – «la più piccola del mondo». Il tutto mentre il campione del mondo 2022 e 2023 ancora cerca di scoprire come risolvere i problemi in frenata e al posteriore che stanno così pesantemente condizionando il suo 2025. Ma dopo l’ottavo posto di Spielberg, arrivato di nuovo in un finale di gara da incubo dopo un inizio promettente, in Ungheria già il primo giorno di prove ha fornito pessime avvisaglie.

Bagnaia parte infatti dal mancato approdo diretto in Q2, frutto del quattordicesimo tempo del venerdì. Solo lui e Fabio Di Giannantonio vivranno un sabato con l’handicap della Q1 tra tutti i portacolori della Ducati, ma Pecco rispetto all’Austria ha abbassato i toni. Quantomeno quelli verso la sua moto, non certo quelli destinati a chi l’ha messo nel mirino delle critiche più spietate. «Sapevo che qui avrei faticato, dato che Balaton Park presenta curve dalle caratteristiche molto simili a quelle in cui quest’anno soffro di più. Sul passo sono messo male, e il fatto che Marc riesca così bene a mascherare i problemi complica le cose. Ma in Ducati lavorano giorno e notte per permettermi di andare al meglio, in più si sta parlando di me nel peggior modo possibile. Dopo una gara disastrosa, però, è normale che salga il nervoso. Io poi dico sempre quello che penso, e soprattutto percepisco il rispetto da parte delle persone che per me contano davvero. Ossia Ducati, tv e giornalisti. Il resto per me è spazzatura».

E il rispetto arriva anche dallo stesso Marc Marquez, che per Bagnaia non è solo un compagno di squadra e rivale che lo sta martoriando con risultati e successi, ma soprattutto un collega solidale. «Pecco ha già regalato due mondiali alla Ducati, e anche l’anno prossimo continuerà qui. Poi quando uno sportivo entra in una spirale negativa può perdere la fiducia per qualche tempo. Ma le cose poi ripartono da un giorno all’altro all’improvviso, perché il talento non si perde e a quel punto ricominci di slancio a fare bene. Lui continua a dimostrare di essere veloce, come successo venerdì in Austria. Perciò deve solamente ritrovare la fiducia in se stesso, proprio come è successo a me l’anno scorso. In più non dimentichiamoci che, nonostante i problemi e la tensione, resta terzo nel mondiale e a circa 50 punti dal secondo».

E questa unione umana tra i due portacolori delle Rosse di Borgo Panigale non può che essere uno dei punti di partenza migliori per tornare a rivedere il Pecco Bagnaia che negli anni passati il mondo intero ha imparato a conoscere e apprezzare.

Pecco Bagnaia e Marc Marquez in sella alla Ducati nel Gran Premio d’Ungheria sulla pista di Balaton Park, inedita per la MotoGP (credits: Ducati Corse)