Juan Musso dovrebbe averne per almeno 45 giorni dopo essere stato sottoposto ad “intervento di riduzione e contenzione con placche e viti di frattura scomposta del complesso orbitario/mascellare di destra”. L’ intervento, effettuato presso la clinica Villa Stuart di Roma ed eseguito dal Prof. Bruno Andrea Pesucci e dal Dott. Vincenzo Marcelli, è perfettamente riuscito – ha comunicato l’Atalanta. Era apparso subito chiaro che lo scontro di gioco fortuito con Demiral, che ha inzuccato lo zigomo destro del portiere, aveva avuto conseguenze più gravi di una semplice tumefazione al volto. Musso dovrà imparare a convivere con l’esito di questa frattura al volto, che chirurgicamente ricomposta, per un portiere esposto al contatto con gli avversari, come d’altronde qualsiasi giocatore, non è il massimo. L’infortunio ha ricordato quanto accadde nel novembre 2021 a San Sito nel match tra Inter e Napoli, quando l’attaccante del Napoli, Victor Osimhen, si scontrò col difensore dell’Inter, Milan Skriniar e da allora gioca con una maschera protettiva sul volto. Non sappiamo se sarà questo il destino di Juan Musso, felice per essere diventato papà il 7 settembre scorso. Passato lo spavento per il trauma cranico, l’augurio è quello di rivederlo presto tra i pali. Magari, riconvocato per Atalanta-Inter del 13 novembre, gara che precede la lunga pausa di campionato per lasciare spazio ai mondiali. Manifestazione in cui non ci sarà l’Italia, ma l’Argentina sì. E Musso è tra i portieri che il mondiale spera proprio di giocarlo.
L’uscita dal campo di Juan Musso, confortato da Demiral con cui si è scontrato (Ph: A. Mariani)