Musso un grande avvenire dietro le spalle

Fabrizio Carcano |

Eccolo Juan Agustin Musso il para tutto. Quello ammirato durante i tre anni in crescendo a Udine e visto solo a sprazzi in un anno e mezzo a Bergamo. Migliore in campo al Mapei di Reggio Emilia con una serie di interventi prodigiosi per evitare il gol al Sassuolo sullo 0-0 e poi il raddoppio nella ripresa. Reattività, tempismo, concentrazione ed una sicurezza trasmessa a tutta la difesa.

Musso da gennaio è salito in cattedra, con una serie di prestazioni convincenti da Bologna in poi, e forse non è un caso che sia tornato freddo e sicuro dopo aver chiuso il sofferto dualismo con Marco Sportiello, uscito dal turn over dopo la decisione di non rinnovare il contratto in scadenza e abbandonare i colori nerazzurri a giugno per accasarsi al Milan.

Logico che Gasperini non abbia alcun bisogno di turnare i portieri per valorizzare Sportiello, tanto più con un calendario senza coppe europee e adesso senza Coppa Italia, dove peraltro Sportiello non aveva giocato sempre per precisa scelta tecnica.

Interventi atletici e istintivi, alla Musso, lo hanno riportato sui livelli del tempi di Udine, quando l’Atalanta aveva sborsato 20 milioni per acquistarlo, una cifra record per un portiere nel nostro campionato.

Forse dietro alla ritrovata serenità tra i pali di Musso ci sono anche un avvenuto ambientamento anche tattico, il primogenito nato a settembre a dargli maturità e probabilmente anche uno spirito di rivalsa dopo la sfortunata esclusione dai Mondiali conseguente all’infortunio subito il 18 settembre all’Olimpico contro la Roma, una frattura scomposta allo zigomo che lo ha tenuto fuori cinque settimane facendogli perdere l’aereo per il Qatar.

Ora Musso, classe 1994, vuole riprendersi la vetrina Champions, assaggiata lo scorso anno, e inseguire altri grandi obiettivi con la sua Argentina, anche in ottica Mondiali 2026 quando avrà solo 32 anni, l’età migliore per un portiere. Ma intanto c’è l’Atalanta, la rincorsa all’Europa e una porta da difendere nelle prossime 17 partite, senza guardarsi alle spalle, anche in ottica futura. Perché Musso, nei piani gasperiniani, sarà il titolare anche nei prossimi anni.

Juan Musso, giudicato il migliore in campo nella gara persa con il Sassuolo al Mapei Stadium (credits: atalanta.it)

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