Adesso bisogna stare calmi. Molto calmi. Guardare la classifica può far perdere un po’ il contatto con la realtà, guardare in basso rischia di far venire un po’ le vertigini ma l’Atalanta è prima in classifica con pieno merito e non deve temere nulla. Il calcio è fatto di vittorie e di sconfitte, i nerazzurri sono davanti perché hanno vinto più di tutti (11 volte in 15 giornate) e perché stanno macinando risultati in tutte le salse. La Dea ha vinto dominando, ha vinto di misura, ci è riuscita in rimonta e magari pure nel finale di gara. E dopo 15 giornate non era mai capitato di essere primi in classifica, il fatto di essere lassù da soli è legato al fatto che Fiorentina-Inter non è stata giocata, ma rimane un percorso straordinario che sta regalando emozioni uniche al popolo atalantino. Qualcosa che nemmeno nei sogni più belli si poteva immaginare.
Ci sono 2-3 concetti da mettere in chiaro per inquadrare al meglio il momento dei bergamaschi. Innanzitutto, la Dea non è affatto sorprendente. I bergamaschi sono davanti a tutti con pieno merito, vincono da 9 giornate di fila e hanno avuto la capacità di reagire in maniera clamorosa dopo la sconfitta contro il Como inanellando una serie di prestazioni di un livello che difficilmente si poteva immaginare. E se hai questo piglio, se vinci partite come quelle che sta vincendo la Dea, sei una solida realtà, altro che una semplice sorpresa.
In secondo luogo, il tempo. Ne manca troppo alla fine del campionato e, soprattutto, è tanto quello in cui i nerazzurri devono dimostrare di non sentire la pressione e più ce la faranno maggiori saranno le possibilità di fare qualcosa di inimmaginabile. E quello che più regala fiducia è come la squadra riesce a fare cose importanti nonostante Gasperini ruoti elementi anche in zone del campo molto particolari.
Un esempio? Contro il Milan, ma era successo anche a Napoli, il tecnico della Dea ha lasciato in panchina il capocannoniere del campionato (Retegui), eppure il gruppo nei 90 minuti di gioco (più recupero) ha trovato comunque la strada per segnare (almeno) un gol in più dell’avversario.
Ora il pensiero di tutti è al Real Madrid, ma la gara di Cagliari in programma sabato 14 dicembre sarà la prima della Dea in cui saranno gli altri, tutti gli altri, dietro ad inseguire. Che sogno, che incredibile sogno stiamo vivendo a Bergamo.
Gian Piero Gasperini saluta i tifosi bergamaschi che stanno vivendo un sogno (Ph: A. Mariani)