Nuovo Palasport nel 2024 e Gorle la possibile scialuppa

Redazione |

Quale casa per la pallavolo bergamasca? Il confronto resta aperto e la risposta pure, a valle del Consiglio Comunale straordinario, in seduta “fiume” di oltre 4 ore, in cui è emerso ciò che si sapeva già. Ovvero il domino che prevede l’attuale Palasport rimpiazzato dalla Gamec, la destinazione dell’Arena Chorus Life e l’abbattimento del Palacreberg per fare posto al nuovo palazzetto dello sport, nell’area che ospita la Cittadella dello Sport della Provincia di Bergamo (calcetto, football, rugby, baseball, tennis, padel, palestra), il Campo comunale Putti di atletica leggera con la vicina struttura indoor e il PalaMonti.

Due i punti focali per rispettare i tempi imposti dal PNRR (entro e non oltre luglio 2023). Il primo: modificare la convenzione per l’uso dell’Arena di Chorus Life, orientandola a garantire – per calendario e tipologia di contenuti, sfruttando le caratteristiche di flessibilità dell’impianto – l’offerta di spettacolo in questi anni assicurata dal Palacreberg, senza escludere alcune manifestazioni sportive di particolare richiamo. Il secondo: accompagnare le squadre che che nell’ultima stagione hanno utilizzato il Palazzetto dello Sport per i propri impegni agonistici nella ricerca della miglior soluzione temporanea per la stagione 2023-2024, se necessario anche prevedendo una compartecipazione da parte dell’Amministrazione alla copertura di eventuali spese aggiuntive derivanti dallo spostamento”. Ed è questa la vera, importante novità, contenuta nel punto conclusivo dell’ordine del giorno presentato dal sindaco Giorgio Gori. Il dialogo è aperto, anche e soprattutto sulle base delle indicazioni prodotte dal vicepresidente del Volley Bergamo 1991, Stefano Rovetta, il quale ha indicato in circa 400mila euro i costi da sostenere per adeguare il palazzetto dello sport di Gorle, alle porte del capoluogo, per aumentare la capienza da 500 a 1.500 posti e sistemare l’impianto di illuminazione per garantire l’altezza richiesta e ottenere l’omologazione dell’impianto. Una soluzione ponte costosa, articolata ma non impossibile da realizzare, che consentirebbe al pubblico fidelizzato di continuare a seguire le squadre appena al di là del perimetro cittadino. Un confine amministrativo che potrebbe creare un legame in più nell’interesse di tante altre manifestazioni (viene in mente il torneo internazionale di tennis) e garantire alla pallavolo bergamasca di restare e continuare a sentirsi a casa.

Un totale del Pala Intred, che chiuderà i battenti a fine primavera (credits: Pernice Editori)

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