Mondo

Oney Tapia finalmente disco d’oro

5 Settembre 2024

Eugenio Sorrentino

Capolavoro di Oney Tapia sulla pedana del lancio del disco alle Paralimpiadi di Parigi, dove ha conquistato una fantastca medaglia d’oro nella categoria F11. Per il portacolori dell’Associazione Omero Bergamo e delle Fiamme Azzurre è la quarta medaglia paralimpica, quella del metallo più prezioso che ancora mancava, dopo un argento a Rio 2016 e i due bronzi (uno nel getto del peso) a Tokyo 2020. Per l’Italia è il secondo oro nell’atletica ai Giochi di Parigi dopo quello di Rigivan Ganeshamoorty, anch’egli nel lancio del disco, categoria F52. Sulla pedana dello Stade de France, Oney Tapia ha lanciato a 41.92 metri al quinto tentativo, migliorando il 39,65 ottenuto al terzo lancio. Il quarantottenne di Sotto il Monte Giovanni XXIII è riuscito così a sopravanzare l’iraniano Hassan Bajoulvand (41.75), facendo valere il titolo di campione del mondo conquistato nel maggio scorso a Kobe) e salendo sul podio in tre Paralimpiadi consecutive. Nella sua carriera, oltre a fregiarsi due volte del titolo di Campione d’Europa, Oney Tapia ha raggiunto nel disco la misura di 46.07 metri (che è stato record del mondo. Niente di più bello ed emozionante che fare risuonare l’inno degli Italiani allo Stade de France, dove il pubblico c’è stata e si è fatto sentire, a differenza delle Paralimpiadi a porte chiuse in Giappone. Per lui un riscatto in piena regola dopo il settimo posto nel getto del peso. Oney Tapia ha iniziato la serie di lancio con un 37.11, abbassando la misura a 35.37 per poi rialzarsi a 39.65, che sarebbe valso l’argento. Dopo il quarto tentativo da dimentica a 33.91, il lancio decisivo a 41.92, che ha neutralizzato il record personale dell’iraniano Hassan Bajoulvand (41.75). Terzo lo spagnolo Alvaro del Amo Cano (anche per lui un personale a 39.60). Con il successo acquisito, Tapia ha concluso con un 39.09. La medaglia d’oro è il sigillo di una carriera straordinaria, che Oney Tapia ha saputo coltivare con vero spirito sportivo e grande sacrificio.

AI microfoni di RaiSport, intervistato da Elisabetta Caporale, Oney Tapia ha esordito con un saluto alle sue figlie e al suo allenatore Francesco (Francesco La Versa, tecnico della nazionale Paralimpica e responsabile dei lanci, ndr), che lo ha accompagnato in questo percorso. “Con lui ho creato una grandissima sintonia in pedana. La delusione per la finale del peso è stata cocente, ma l’abbiamo sfruttata per arrivare a questo risultato. Lo sport è questo: si cade, ci si rialza, si piange ma alla fine ci si diverte.

Purtroppo, io con la pioggia non rendo – ha proseguito Oney – ma pian piano abbiamo impostato il lancio cercando la posizione più sicura. Mi mancava l’oro paralimpico in bacheca, adesso posso appenderlo insieme all’argento e ai due bronzi. Una bacheca bellissima. Mi hanno scritto in tantissimi, quando realizzerò quello che ho appena fatto risponderò a tutti“.

Oney Tapia sulla pedana del lancio del disco in una foto di archivio (credits: CIP)