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Eventi 25 Aprile 2025di Eugenio Sorrentino

Papa Francesco amava lo sport e lo sport lo ama

La data del 26 aprile 2025 sarà ricordata per sempre come la giornata in cui il mondo dello sport si è fermato e ha reso omaggio al Pontefice che più di ogni altro nella storia della Chiesa ha richiamato il senso autentico e l’importanza dell’attività sportiva, animata dalla passione e da interpretare mettendo in gioco correttezza e lealtà. Papa Francesco, a conti fatti, ha ricevuto in Vaticano più sportivi che Capi di Stato e di Governo. Questione di numeri, ovviamente, ma solo per sottolineare l’importanza che lo sport riveste in termini di valori fondamentali e per la forza democratica e unificante dell’attività sportiva, che raggiunge anche gli ultimi, i poveri e i disagiati, ai quali è concesso giocare anche con poco, arrangiandosi. Uno stato che Jorge Bergoglio ha vissuto nel suo barrio di Buones Aires, dove spesso si rincorreva una palla di pezza, perché quelle di cuoio costavano.

Gli sportivi che nei dodici anni di pontificato hanno incontrato Francesco ricordano come, con la semplicità dei gesti e delle parole, abbia richiamato la spiritualità e l’aspetto sociale e valoriale che lo sport in generale riesce a generare, sottolineando la responsabilità che cade sugli atleti di alto livello in quanto modelli per i più giovani. Papa Francesco ha chiuso sempre gli incontri con gli sportivi augurando loro di giocare bene divertendosi, diffondendo nel campo e fuori dal campo i valori dell’amicizia, della solidarietà e della pace. Il giovane Bergoglio ha praticato calcio (il San Lorenzo, di cui è stato tifoso, ha avuto radici in un oratorio) e basket, da pastore della Chiesa ha considerato lo sport come strumento di inclusione. Definendo il calcio “il gioco più bello del mondo”, si era rivolto ai giovani che lo praticano dicendo loro che “è un gioco di squadra, che va vissuto come un mezzo per invitare le persone reali a condividere l’amicizia, a ritrovarsi in uno spazio, a guardarsi in faccia, a sfidarsi per mettere alla prova le proprie abilità”. Aveva una profonda conoscenza dello sport nella storia dell’umanità, tanto che, nel corso di una intervista, si era affrettato a precisare che il motto olimpico “Più veloce! Più in alto! Più forte!”, scelto dal barone Pierre De Coubertin, era da attribuire al predicatore domenicano Henri Didon. Un motto – diceva Bergoglio – diventato filosofia di vita, in quanto esortazione rivolta agli atleti affinché superino in maniera onesta i loro limiti per costruire qualcosa di grande. Papa Francesco amava lo sport e lo sport lo amava”, ha affermato Giovanni Malagò, presidente del CONI, che ha disposto la sospensione di tutte le attività sportive nel giorno dei funerali del Pontefice. A conferma di questo amore reciproco, anche la presenza, in piazza San Pietro, del presidente Cio, Thomas Bach con sua moglie.

Papa Francesco riceve un pallone da basket da Gianni Petrucci, presidente FIP, e Giovanni Malagò, presidente CONI (Vatican Media)