Una negligenza in ambito familiare dovrebbe costare a Papu Gomez due anni di squalifica. Una storia vecchia di un anno, rimbalzata ora da Siviglia dove l’argentino sarebbe risultato positivo a una sostanza proibita in un test effettuato nel novembre 2022, poco prima della pausa per il Mondiale in Qatar. La sanzione da parte dell’autorità antidoping spagnola gli sarebbe arrivata tre settimane dopo aver firmato il contratto che lo lega al Monza fino a giugno 2024. La notizia è stata riportata dal quotidiano spagnolo Relevo, che riprende anche la versione di Papu Gomez, secondo il quale, pochi giorni prima del controllo antidoping a sorpresa, avrebbe assunto uno sciroppo prescritto a uno dei suoi figli senza consultare il medico sociale del Siviglia. Sia il calciatore che il Siviglia erano a conoscenza della contestazione da parte dell’autorità antidoping. Situazione che avrebbe portato le due parti a rescindere il contratto che sarebbe scaduto nel 2024. Resta da capire se il 35enne fantasista argentino produrrà ricorso contro la sanzione per ottenere uno sconto sulla squalifica biennale. Nel frattempo, dopo aver vinto l’Europa League con il Siviglia, restando però in panchina nella finale con la Roma, e soprattutto il campionato del mondo con l’Argentina, giocando due partite per un totale di 109 minuti contro Arabia Saudita e Australia, è sceso in campo due volte con la maglia del Monza, sempre partendo dalla panchina e giocando 40 minuti nelle partite vinte con Sassuolo e Salernitana. Per Papu Gomez si prospetta un epilogo di carriera che nessuno avrebbe immaginato. Salvo che riesca a convincere i giudici dell’antidoping della sua buona fede e della semplice leggerezza dell’assunzione del farmaco. Ultima domanda: perché attendere tutto questo tempo per comunicare la positività all’interessato?
Papu Gomez con la maglia del Monza (Ph: Alberto Mariani)