Una corsa per tre, con un atteso protagonista che sembra finalmente aver rilanciato le proprie prospettive. Questo è il quadro della MotoGP in vista di Jerez de la Frontera, teatro del Gran Premio di Spagna che si terrà nel prossimo fine settimana. E al cui tavolo, insieme ai «padroni di casa» Marc e Alex Marquez, intende tornare a banchettare anche Pecco Bagnaia.
Se infatti gli ultimi decenni si sono consumati in numerose battaglie tra le pattuglie di piloti italiani e quelli iberici, Bagnaia vanta un ruolino mica da poco sul circuito andaluso: basti ripensare alle vittorie datate 2022, 2023 e 2024. Jerez sembra quindi arrivare proprio al momento giusto, con l’occasione di un nuovo timbro dopo un inizio di stagione complesso al cospetto dei due Marquez pigliatutto. E l’impressione non è quella di doversi infilare nella tana del lupo (o della coppia di lupi), ma al contrario in un luogo dove dal punto di vista sportivo a sentirsi a casa è proprio lui.
«La Ducati di quest’anno partiva già da un livello altissimo, ma Marc è riuscito ad alzare ulteriormente l’asticella. Quello che vogliamo capire è dove sia riuscito a costruire il suo divario, e colmarlo una volta per tutte», ha dichiarato Bagnaia all’arrivo in terra spagnola. E la netta sensazione è che Pecco abbia finalmente ritrovato la fiducia e la determinazione indispensabili per lottare e battere un Marquez tirato a lucido come non lo si vedeva da anni. E, per strappare il titolo a un Marquez così, servono non solo classe e velocità, ma anche una tempra da consumato campione del mondo.
Già nel 2024 ci fu peraltro un assaggio di duello tra Pecco e Marc, con il piemontese che ebbe la meglio. «Fu grandioso. Quest’anno però la sua competitività è aumentata, e chi è chiamato a crescere sono io», ha fatto notare Bagnaia. Che ha garantito di non sentirsi sotto esame, e giurato di sentirsi in condizione di riprendersi la leadership del Team Factory Ducati. Dall’altra parte c’è il suo compagno di box, che pur avendo dominato questo inizio di stagione ritiene a sua volta di poter imparare da lui: «Sono arrivato qui a 32 anni, dovendo adattare il mio stile di guida. Quindi in tante cose provo a copiare quello di Pecco».
Non ci si deve però dimenticare di Alex Marquez, ben più di un semplice terzo incomodo. Tanto più che, dopo aver assaggiato la leadership della classifica di MotoGP pur non avendo vinto un Gran Premio, la sua missione è altrettanto chiara: «Crescere per battere Marc. Lui sta benissimo, ma arriverà prima o poi una pista in cui farà più fatica. A quel punto bisognerà approfittarne, ma serve essere perfetti».
Una perfezione che comunque resta al momento quantomeno tutta interna a casa Ducati, dove il team manager Davide Tardozzi ha apertamente parlato della presenza di «un re e un principe». E sull’assegnazione dei ruoli, Bagnaia non ha dubbi: «Il principe sono io e il re è Marc. Per l’età che abbiamo, è normale». Pronta anche la replica di Marquez: «L’importante è che il castello della MotoGP siamo noi». Scaramucce tra compagni e rivali, che sanno che ben presto potrebbero tramutarsi in veri avversari per il titolo. Anche da questi dettagli si riconoscono i campioni.
Pecco Bagnaia sulla griglia di partenza del gran premio di MotoGP disputato in Qatar (credits: Ducati Corse)