Battuto da un Carlos Alcaraz quasi inavvicinabile, Jannik Sinner cede lo scettro dello US Open e la leadership mondiale. “Contro di lui devo uscire dalla zona di comfort. Devo effettuare dei cambiamento per essere un tennista migliore”. Anche a costo di perdere qualche partita in più.
Jannik Sinner ha capito tutto. Sa che la sconfitta contro Carlos Alcaraz all’ultimo atto dello US Open potrebbe rappresentare un crocevia della loro rivalità, peraltro già piuttosto sbilanciata a favore dello spagnolo (11 vittorie a 5). E allora è stato chiaro, nella conferenza stampa dopo il 6-2 3-6 6-1 6-4 che ha regalato il sesto titolo Slam allo spagnolo: cambierà qualcosa nel suo gioco, perché la struttura attuale è più che sufficiente per mettere KO tutti gli altri, ma non per battere con regolarità il suo più grande rivale. Jannik e Carlos hanno rispettivamente 24 e 22 anni: pur essendosi affrontati già sedici volte, è lecito pensare che la loro rivalità sia ancora in fase ascendente, soprattutto perché non si vede all’orizzonte un possibile terzo incomodo come vent’anni fa fu Novak Djokovic per Roger Federer e Rafael Nadal. E allora l’altoatesino ha detto cose importanti: dopo aver sottolineato che le cose da lui fatte bene a Londra sono state replicate all’ennesima potenza da Alcaraz a New York, ha annunciato cambiamenti nel suo gioco e nel suo approccio. “Dovrò cercare di essere più preparato per la prossima partita – ha detto – nei turni precedenti non avevo fatto tanti serve and volley o smorzate, poi giochi contro Carlos e hai bisogno di uscire dalla zona di comfort. Devo effettuare dei cambiamenti ed essere più imprevedibile per diventare un tennista migliore”. Simone Vagnozzi e Darren Cahill sono lì apposta e c’è da credere che questa rivalità auto-alimenterà la forza dei due protagonisti, proprio come era accaduto con i Big Three (Federer, Nadal e Djokovic) che si sono costantemente spinti l’uno con l’altro. La beffa al Roland Garros aveva dato a Sinner la forza di prendersi la rivincita a Wimbledon, che a sua volta ha caricato Alcaraz per lo US Open.
Difficile dire se nella finale di domenica 7 settembre (iniziata con mezz’ora di ritardo per il lento afflusso del pubblico: motivi di sicurezza a causa della presenza di Donald Trump) sia stata la migliore prestazione di sempre dello spagnolo. Di certo ha giocato benissimo, aggiungendo un gran rendimento al servizio alle ben note qualità tecniche e atletiche. “Carlitos” ha dominato il primo e il terzo set, costringendo Sinner a un ruolo di comprimario che non gli vedevamo da almeno due anni (il 6-3 6-3 patito da Djokovic alle ATP Finals 2023). Ha avuto un breve passaggio a vuoto nel secondo (bravissimo Sinner ad approfittarne) ed è stato complessivamente migliore nel quarto. Risultato che non fa una piega, come Sinner ha ammesso durante la premiazione e ha ribadito davanti ai giornalisti. Ma era già proiettato al futuro, al cambiamento, a quello che servirà per ribaltare nuovamente la dinamica. “Ci vuole un po’ di pazienza – ha proseguito – forse si tratterà di piccole cose, forse dovrò fare dei cambiamenti radicali. Ma ci vuole pazienza, non è che a Pechino mi vedrete giocare con la sinistra!”. La battuta finale racconta la complessiva serenità di Jannik: è una sconfitta che non fa male come quella di Parigi, giacché non ci sono appigli per avere rimpianti. C’è soltanto la necessità di capire cosa cambiare e come intervenire. Si è lasciato sfuggire che metterà nuovamente mano al servizio (“Cambierò un po’ di cose: piccoli dettagli, ma che possono fare la differenza”): inevitabile, visto che ha messo in campo appena il 48% di prime palle. Impossibile fare match pari con una percentuale così bassa. 65 settimane dopo quel magico 10 giugno 2024, lascia lo scettro di numero 1 del mondo al suo più grande rivale. Forse è proprio il momento giusto per mettere mano al motore, attivando qualche opera di ingegneria per renderlo ancora più potente e performante. E poco importa se magari arriverà qualche sconfitta in più. “Work in Progress” sarà virtualmente scritto sul suo inseparabile cappellino.
US OPEN 2025 – Finale Uomini
Carlos Alcaraz (SPA) b. Jannik Sinner (ITA) 6-2 3-6 6-1 6-4
Jannik Sinner durante la cerimonia di premiazione agli US Open (immagine dal profilo X US Open)