Un vecchio slogan, che pubblicizzava un mobilificio e recitava “provare per credere”, sembra calzare a pennello per le storie in maglia atalantina di Giuseppe Pezzella e Teun Koopmeiners. Il loro arrivo, da qualcuno giudicato come semplice operazione di rimpiazzo e copertura, si sta rilevando un toccasana nella stagione in corso, ancora travagliata dal Covid e dagli infortuni. Rincalzi a chi? Dopotutto, la filosofia di Gian Piero Gasperini è stata sempre molto chiara. Alla base deve esserci un gruppo di 16-17 giocatori, con in più possibilmente giovani in crescita tecnica (Scalvini ne è la riprova) che possono essere inseriti e diventare valore aggiunto. Lo sono, intanto, Pezzella e Koopmeiners. Il 24enne esterno sinistro con caratteristiche difensive, giunto in prestito dal Parma con diritti di riscatto, era sembrato destinato a ricoprire il ruolo di quinto nelle gerarchie dei laterali, con Hateboer e Gosens in prima linea, Zappacosta e Maehle adattabili alla bisogna sulle due fasce. L’indisponibilità contemporanea dell’olandese e del tedesco hanno fatto di Pezzella un’alternativa rivelatasi sempre più affidabile. Se n’è accorto anche il pubblico della Nord, inneggiando al suo nome. Il che vale una investitura, dopo ovviamente la fiducia ricevuta dall’allenatore. Quanto a Koopmeiners, è giunto come rinforzo di un centrocampo che può contare sulla coppia De Roon-Freuler e dispone di due giocatori, Pasalic e Pessina, che sono stati adattati in mediana. Non aveva convinto Kovalenko, l’olandese invece si sta dimostrando utilissimo nelle varie situazioni tattiche che Gasperini dispone. Koopmeiners aveva dato già prova di sostanza e continuità quando impiegato nelle gare di campionato e Champions League. La prestazione da trequartista nel 4-2-3-1 con cui l’Atalanta ha affrontato l’Inter ne ha confermato doti e qualità.
Nella foto in evidenza: Giuseppe Pezzella in azione in Atalanta-Venezia (credits: Alberto Mariani)