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Outdoor 4 Maggio 2025di Marco Enzo Venturini

Piastri domina a Miami, disastro Ferrari

Errori, polemiche e cattivi risultati. La Ferrari si mette alle spalle un weekend da dimenticare a Miami, dove sin dal venerdì era difficile attendersi qualcosa di peggio. Al netto della fiammata che ha permesso a Lewis Hamilton di prendersi il terzo posto nella Sprint Race del sabato, infatti, arrivano solo segnali negativi per il Cavallino nel fine settimana che certifica il dominio della McLaren e soprattutto di un Oscar Piastri ormai perfettamente a suo agio nei panni del pilota da battere.

La Ferrari si trova invece a 152 punti di distacco dalla scuderia in testa al mondiale costruttori, contro i 52 di un anno fa (quando pure le opinioni generali erano tutt’altro che buone). Non solo: le Rosse sono meritatamente quarte in classifica e per la prima volta da inizio stagione sono realmente sembrate in difficoltà persino con la Williams che le segue. Tanti i problemi da analizzare, affrontare e cercare di superare quanto prima. E tra essi un nuovo tema rischia di diventare quello del rapporto tra i piloti con il muretto e anche tra di loro. Oltre a quello di una lucidità che inizia a mancare.

Non si può infatti che parlare di mancanza di lucidità per quanto avvenuto prima della Sprint Race, quando sotto il nubifragio Leclerc è andato in pista con gomme intermedie con la sola conseguenza di sbattere contro il muro e rinunciare alla gara. «Tante cose si potrebbero dire, ma al volante c’ero io. Ho perso la macchina in rettilineo, e peraltro non stavo spingendo. Il problema è nato a causa dell’aquaplaning, poi non era più possibile mantenere il controllo», ha quindi dichiarato. Ma il segnale è tremendo.

Se poi Hamilton ha letto alla perfezione il momento del cambio gomme con pista ormai asciutta, dando peraltro merito anche agli ingegneri Ferrari per il terzo posto finale dietro Norris e Piastri («Megalavoro, ragazzi», il suo commento al team dopo il traguardo), il giorno dopo cambia tutto. L’inglese fatica perfino a superare la Haas di Ocon, mentre Leclerc davanti a lui a malapena può giocarsela con le Williams. Non a caso Albon chiude la gara ampiamente davanti, mentre con l’ex compagno Sainz arrivano sorpassi e controsorpassi. E stavolta il muretto ci mette del suo, ma in negativo.

Nonostante il parziale vantaggio di una Virtual Safety Car che invece regala il terzo posto a Russell negandolo a Max Verstappen e forse anche a un Kimi Antonelli sfortunatissimo dopo la storica pole nella Sprint Race, la gestione del finale di gara da parte della Ferrari è da mani nei capelli. Le due Rosse sono settima e ottava, con Hamilton in vantaggio di mescola con le gomme: l’ordine di invertire le posizioni però non arriva, e Lewis se ne lamenta senza giri di parole («Dico solo che questo non è un buon lavoro di squadra»). Solo a quel punto Leclerc lascia passare il compagno, protestando a sua volta per l’innalzamento di temperatura delle sue gomme. Le posizioni cambieranno ancora a 5 giri dalla fine, con polemica infuocata del britannico: «Volete che faccia passare anche Sainz?».

Il vero problema è che anche solo il sesto posto non era stato nemmeno sfiorato dai due piloti del Cavallino, nella stessa domenica in cui Piastri arriva a 4 vittorie in 6 Gran Premi stagionali battendo nuovamente un Lando Norris attardato dalla feroce difesa del solito Verstappen alla prima curva. Il giovane australiano ora precede il compagno di 16 punti in classifica, l’olandese della Red Bull è a 32. Leclerc? Già si trova a -78, quando siamo appena al mese di maggio. E questo è solo il primo dei numerosi problemi che attanagliano la Ferrari in questo inizio di 2025.

La McLaren festeggia la doppietta a Miami (credits: McLaren.com)