L’Europa e l’Italia riabbracciano la Formula 1, e nello specifico lo fa Imola in quello che rischia di essere l’ultimo appuntamento del Circus in riva al Santerno. Tanti i temi che troveranno una risposta nel weekend del Gran Premio dell’Emilia-Romagna e del Made in Italy, dove però inevitabilmente i riflettori si concentreranno su alcuni protagonisti in particolare: i piloti della McLaren, quelli della Ferrari e Andrea Kimi Antonelli.
Il pilota Mercedes è riuscito negli ultimi giorni in un’impresa che forse non ha precedenti nella storia della Formula 1 e ricorda piuttosto un passato molto preciso della MotoGP: l’uomo che prevale nell’attenzione della gente sul team di casa. E così, se Valentino Rossi fu in grado di catalizzare su di sé il tifo degli italiani anche quando era in diretta competizione con la nostranissima (ed emilianissima) Ducati, ora Antonelli sta facendo in parte lo stesso nei confronti della Ferrari. Complice, inutile negarlo, la forma tutt’altro che splendente delle monoposto del Cavallino.
Kimi peraltro è nato a Bologna, solo una manciata di km lontano da Imola. Questo, unito alla sua giovanissima età, potrebbe trasformare in una vera e propria festa quello che per lui sarà letteralmente un Gran Premio di casa. La dimostrazione? I suoi compagni di scuola (Antonelli, lo ricordiamo, ha 18 anni e ancora deve conseguire la maturità) lo raggiungeranno all’autodromo per una «gita di classe» in piena regola. Non è tutto: per lui ci sarà anche un casco speciale, con tanto di dedica sia all’Italia che al leggendario Ayrton Senna proprio nel luogo della sua tragica scomparsa nel 1994.
Limitarsi a indicare Antonelli come un elemento di folklore a Imola sarebbe però oltre che ingiusto anche miope. Il giovane prodigio della Mercedes è stato insieme al solito Max Verstappen l’unico rivale in grado di impensierire le McLaren a Miami, e vuole confermarsi nella sua terra natale. «Partire in prima fila accanto a Piastri e subire quel sorpasso mi ha aiutato tanto. La prossima volta non capiterà», ha promesso Kimi. Che è andato anche oltre: «A Imola la Mercedes presenterà un importante pacchetto di aggiornamenti. Finora siamo comunque già stati molto costanti su qualsiasi circuito e la mia fiducia è alta. Poi certo, sarebbe fantastico salire proprio qui sul podio. Ma in famiglia siamo scaramantici e non ne abbiamo proprio parlato».
Accolto a Imola come un vero proprio re, Kimi ha anche sottolineato come troverebbe «molto strano» vedere sugli spalti più bandiere per sé rispetto che a un’istituzione sia nazionale che locale come la Ferrari. Questo però è il grosso rischio del 2025, anche considerando che i fatidici aggiornamenti che la Mercedes presenterà sono invece stati sostanzialmente rimandati dal Cavallino. In più Charles Leclerc è in condizioni di salute tutt’altro che perfette, tanto da aver saltato l’incontro con i media del giovedì. Al suo posto, Lewis Hamilton si è rivelato un campione del mondo, ma di cautela: «Abbiamo molto potenziale che ancora dobbiamo capire come sfruttare. Tanti aspetti anche piccoli possono determinare una crescita, e ci stiamo lavorando sodo. Non mi aspettavo di fare meno fatica, sapevo che quest’anno sarebbe stata una sfida. In Italia sto benissimo, la pressione c’è ma prevale la gioia di essere qui e di lavorare bene con il team. Capisco il desiderio di vincere, ce l’abbiamo tutti. Ma serve un po’ di pazienza, anche se sono io il primo ad essere impaziente di natura».
Un po’ come dire: la rincorsa è partita, ma il ritardo resta. Anche perché la McLaren resta lontana, Piastri sembra non sbagliare un colpo e laddove non arriva il compagno Lando Norris ci pensa Max Verstappen con la sua classe e la sua fame. Poi ci sono la Mercedes e quel Kimi Antonelli che addirittura sta intaccando il dominio Ferrari nel cuore degli italiani. Almeno fino alla auspicata e auspicabile ripresa del Cavallino.
Kimi Antonelli, attesissimo sul circuito di Imola (photocredits: Mercedes AMG-Petronas F1 Team)