La rassegna stampa sportiva, nella settimana che ha preceduto il confronto tra Atalanta e Juventus, è stata dominata dalle tesi secondo cui il ciclo di Gasperini stesse volgendo al termine. Si può sbagliare partita (lo stesso allenatore, nell’ultima occasione in cui ha parlato, non si è tirato indietro ammettendo di avere lavorato sul 4-2-3-1 per affrontare il Cagliari), così come gli episodi possono girare contro. E il match di Coppa Italia con la Fiorentina ne è la riprova. Due ingenuità nella propria area di rigore che hanno regalato altrettanti penalties e vanificato le buone cose fatte in attacco, nonostante assenze importanti. Nella partita con i viola, finita amaramente con l’eliminazione, l’Atalanta ha ritrovato il suo numero dieci, autore di un gol alla vecchia maniera, di gran classe come conviene ai calciatori dai piedi buoni, e saggiato l’intesa nel reparto offensivo con e senza l’attaccante di ruolo. Sarebbe il caso che si lasciassero da parte i titoloni, come pure le dichiarazioni roboanti che in verità sono circoscritte massimamente al verbo televisivo nazionale, cercando di capire invece quale fosse l’evoluzione tecnico-tattica in corso. Ebbene, la riprova è arrivata nella partita con i bianconeri, messi in affanno quando è uscito Muriel, bravo per due terzi di gara a lavorare ai fianchi. La svolta camaleontica ha fatto sì che Malinovskyi potesse liberare il suo sinistro dirompente accompagnato dal Gps e poi servire una succulenta palla a Hateboer che avrebbe potuto chiudere il discorso sulla gara. Tutto ciò in un assetto che ha visto De Roon proporsi in avanti e nel contempo rientrare e coprire, Freuler e Koopmeiners macinare chilometri e scrivere geometrie insieme al sempre ispirato Boga. E con i difensori che hanno chiuso gli spazi al tridente juventino. Competizione tra i pali? Sportiello ha dimostrato di essere affidabile e un serio professionista, Rossi uno che sa stare in panchina, Musso ha la griffe del numero uno. Un consiglio? Godetevi il calcio dell’Atalanta. Quanto ai risultati che scaturiscono e alle vittorie mancate, qualche domanda cominciano a farsela anche quelli che il calcio lo vedono e commentano da ogni angolazione. E’ diventato davvero difficile capire le regole, soprattutto quando lasciare alle libera interpretazione di chi dovrebbe decidere. Forse la combinazione arbitro-Var, all’inizio serena e in sintonia, comincia a vacillare.
Gian Piero Gasperini ha sempre centrato il traguardo europeo da quando guida l’Atalanta (Ph: A. Mariani)