Va agli archivi un weekend importante per gli equilibri della Superbike, che a Portimão ha visto le certezze di Nicolò Bulega e della sua Ducati incrinarsi, pur non spezzandosi. Merito senz’altro di Toprak Razgatlioglu, autentico dominatore del weekend portoghese con tre vittorie in sella alla sua BMW. Ma anche di Andrea Locatelli, che dopo un sabato magico ha dato riprova della sua concretezza anche in una domenica magari meno sfavillante, ma sufficiente a stabilire che lui e la sua Yamaha saranno uno dei fattori del campionato.
Così la Superpole Race presenta un grande duello tra Bulega e Razgatlioglu sin dai primi metri, con l’emiliano capace di sorprendere il turco al via portandosi negli scarichi un Danilo Petrucci a sua volta tirato a lucido. Già dopo un giro è tuttavia il portacolori BMW a riprendersi la seconda posizione, gettandosi all’inseguimento del leader della classifica. Il sorpasso decisivo arriva a sei giri dalla fine, ma il duello resiste fino alla linea del traguardo. In ripresa anche Alvaro Bautista, che dopo una rimonta non banale si prende il terzo posto del podio. Ma, come detto, Locatelli non sfigura: anzi, senza strafare il bergamasco porta a casa un preziosissimo quinto posto. Tanto più che, ancora una volta, la prima Yamaha della classifica è la sua: lontanissimi invece Gardner (10°) e Aegerter (14°).
Ancora migliori sono però i segnali di Gara 2. Qui si parte con segnali che rispecchiano appieno quanto visto nella prova precedente: si parte e a fare il vuoto sono Bulega, Razgatlioglu e Bautista. Primo degli inseguitori, ma a debita distanza, è proprio Locatelli. La corsa però si ferma in seguito alla caduta di Jason O’Halloran e, dopo la bandiera rossa, il selvinese infila in un colpo solo Razgatlioglu e Bautista lanciandosi all’inseguimento del solo Bulega.
Mancano solo undici giri per centrare una vera e propria impresa: regalare un secondo posto a una Yamaha che solo all’inizio della settimana sembrava allo sbando. Non solo: in questo modo Locatelli eguaglierebbe il massimo risultato della sua carriera in SBK (in bacheca vanta già quattro secondi posti, il più recente risale a Phillip Island 2024 ed è quindi vecchio di oltre un anno). Il sogno dura appena due giri, il lasso di tempo sufficiente a Razgatlioglu per riportarsi prima in zona podio e in seguito davanti a tutti. Al pilota della Val Seriana va quindi un quarto posto il cui valore non va affatto sottovalutato.
Portimão va agli archivi con una tripletta da urlo di Razgatlioglu, campione ritrovato in sella a una BMW rinata. In una Superbike che però ha già dimostrato di saper regalare ben più scossoni di quanto sembrasse dopo l’Australia, costanza e consistenza sono una grande virtù. E al momento, dopo Bulega e Petrucci, il pilota più costante e consistente del campionato risponde all’identikit proprio di Locatelli. La Yamaha crede ormai ciecamente in lui, e può essere della partita. Le occasioni per brillare, insomma, non mancheranno: la cosa importante per ora è constatare che la luce è ben accesa.
Andrea Locatelli complimentato da Razgatlioglu (photocredits: WorldSBK)