Il sorpasso si compie in un fine settimana perfetto a Donington. Toprak Razgatlioglu torna in testa nel mondiale Superbike dopo due giorni di totale dominio in Gran Bretagna e una tripletta che ha tramortito le speranze di Nicolò Bulega e di una Ducati apparsa in difficoltà nel confronto con la BMW del turco. Applausi ancora una volta per il bergamasco Andrea Locatelli, costantemente a ridosso dei primissimi e di gran lunga il migliore della batteria di piloti Yamaha.
E dire che il fine settimana del Gran Premio del Regno Unito si era aperto con la speranza di vedere decisamente più battaglie sul sempre insidioso tracciato di Donington. Cortesia di prove e qualifiche che avevano dato l’impressione di un certo equilibrio, ma anche delle primissime fasi di Gara 1. In cui sì, Razgatlioglu si era immediatamente portato in testa, facendosi però attaccare e superare da Alex Lowes già nel secondo giro. Peccato che due tornate dopo il portacolori della Bimota sia costretto a una rovinosa caduta che di fatto chiude prematuramente ogni discorso su chi possa essere il vincitore. Si lotta invece per il podio, con Bulega che si piazza secondo dopo una consistente rimonta e anche Andrea Locatelli che prova a lungo a dire la sua. Il selvinese deve però arrendersi nel finale all’arrembante Danilo Petrucci, mantenendo una comunque ottima quarta posizione dall’assalto dei vari Jonathan Rea (teoricamente suo caposquadra in Yamaha), Scott Redding e Dominique Aegerter. Caduti invece già dal via Alvaro Bautista, Sam Lowes e Yari Montella, con Andrea Iannone coinvolto nella dinamica del capitombolo e costretto a una gara nelle retrovie.
Lo scenario si ripete anche in occasione della Superpole Race, quantomeno per le posizioni valide per la lotta mondiale. Anche qui Razgatlioglu schizza in testa sin dalla partenza, stavolta senza che nessuno riesca a contrastarlo. Nemmeno Bulega, bruciato da Rea e troppo lontano dal grande rivale una volta in grado di riportarsi in seconda posizione. Questo risultato proiettava il turco a un solo punto di distacco dal pilota Ducati, ma per il sorpasso era solo questione di tempo. Senza Alex Lowes, assente per una distorsione alla caviglia rimediata nella caduta in Gara 1, è il fratello gemello Sam a occupare il gradino più basso del podio. E Locatelli? Stavolta il seriano chiude quinto, preceduto da Bautista e in grado di beffare ancora una volta Rea nonostante il grande inizio di gara del blasonato nordirlandese che termina ancora una volta alle sue spalle.
La rincorsa di Razgatlioglu arriva quindi a compimento dopo Gara 2, centrando un sensazionale filotto di sei vittorie di fila considerando anche le tre di Misano Adriatico. Bulega ancora una volta fa il possibile, ma arrivare di nuovo secondo non equivale a limitare i danni. Per lui il fine settimana nell’East Midland si chiude a -4 punti in campionato dal nuovo leader, dopo essersi aperto a +9. E il prossimo appuntamento contro un rivale che sta lasciando tutti a bocca aperta, macina record (le sue dodici vittorie a Donington rappresentano un primato per la SBK) e ha il morale alle stelle per la certezza di correre in MotoGP nel 2026 con i colori della Yamaha Pramac, si terrà a Balaton Park. Un circuito nuovo per tutti, e che potrebbe anche regalare sorprese.
Se lo augura anche Locatelli, che chiude la domenica con un ulteriore quarto posto alle spalle del «solito» Bautista e davanti a un altro collega costante e sempre temibile come Danilo Petrucci. Rea stavolta è appena quindicesimo, e le prime Honda dopo quella del pilota di Selvino sono quelle di Aegerter e Gardner rispettivamente ottavo e nono. Un modo per dire che la storica casa nipponica poggia solo, o quasi, sulle spalle del «Loka».
Il pilota selvinese Andrea Locatelli in sella alla Yamaha numero 55 (credits: Pata Maxus Yamaha)