Dal punto di vista tattico, Atalanta-Milan è stata una prima volta. Ivan Juric ha scelto di partire senza centravanti ma non senza punte, con un atteggiamento molto ben definito e di certo tutt’altro che passivo. Qualche dettaglio, spogliati i panni di chi pensa che il risultato sia l’unico punto di riferimento per valutare prestazioni individuali e di squadra, rende ancora più interessante e particolare la sfida di martedì contro il Milan e apre scenari anche per il futuro.
In avvio di gara, Pasalic a uomo su Modric e De Ketelaere con Lookman ad attaccare la difesa a 3 del Milan avevano una caratteristica ben precisa: nessun uomo a riempire l’area di rigore, uomini in grado di attaccare lo spazio sia con la corsa che con il passaggio in verticale. Significativo, a questo proposito, il doppio assist di Pasalic prima per Ahanor (palla incredibilmente alta) e poi per Lookman che invece è tornato al gol. Quel tipo di giocata, a ben pensarci, si era vista anche contro il Como e non solo, segno evidente di come si cerca di girare attorno con pazienza aspettando lo spiraglio in verticale.
Un pezzo importante di questa strategia è legato alla capacità di aggredire alto l’avversario con tutti gli uomini a disposizione. La posizione di Ahanor in avvio, ad esempio, era ibrida perché Saelemaekers giocava largo da Bernasconi e al classe 2008 arrivato dal Genoa toccava uscire su Fofana. Una giocata già vista, contro il 3-5-2 capita sempre e il tecnico aveva semplicemente scelto, a Cremona (stesso modulo) di affrontare l’interno dei grigiorossi con De Roon e non con un difensore. Tutti gli altri giocatori erano accoppiati con l’avversario e l’uscita alta a recuperare il pallone, proposta con tanta continuità, ha spesso prodotto situazioni importanti. Bisogna continuare a farlo, cercare di farlo ancora di più.
Nella ripresa in tanti aspettavano un attaccante per vincere, Juric non lo ha inserito e ha preferito mantenere lo stesso schieramento con uomini più freschi. Si poteva rischiare, certo, ma anche affrontare il Milan (come è stato fatto) mantenendo equilibrio e ribattendo uomo su uomo anche nel momento in cui Allegri ha perso Gimenez e ha scelto Loftus-Cheek, che partiva da lontano ed è stato comunque controllato bene. Con il tuo portiere che non merita voto e l’avversario che salva nel finale un gol fatto di Zappacosta, i motivi per essere positivi non mancano di certo.
Ivan Juric al momento dell’ingresso in campo di Bellanova e Djimsiti nel finale di gara con il Milan (Ph: A. Mariani)





