Sci alpino senza Goggia stagione in chiaroscuro

Federico Errante |

Con le finali austriache di Saalbach, la stagione di Coppa del Mondo è storia. Primi tra tutti l’hanno scritta, o meglio, riscritta gli svizzeri: Marco Odermatt ha vinto il trofeo negli uomini e Lara Gut-Behrami nelle donne. L’alieno ha conquistato anche quelle di specialità di discesa, superG e gigante. Tra le porte larghe, peraltro, ha interrotto il clamoroso filotto di successi sbagliando proprio nella seconda manche dell’ultima gara; la signora Behrami, invece, si è messa in bacheca anche quelle di superG e gigante perdendo in extremis quella di discesa andata all’austriaca Cornelia Huetter. Le coppette di slalom sono andate all’austriaco Manuel Feller e, per l’ottava volta, a Mikaela Shiffrin. L’annata dell’americana è stata condizionata dall’infortunio subito a Cortina ciò comunque non le ha impedito di salire a 97 vittorie e 152 podi in 270 partenze. A proposito di extraterrestri. E l’Italia? Estasi Federica Brignone, rimpianti per Goggia e settore maschile che si salva in velocità e prosegue la fase complessa nelle prove tecniche. Fede termina alla quota record di 1581 punti, al secondo nella generale, eguagliando il record di podi 13 di Goggia nel 2017 ed agganciando Gustav Thoeni a quota 69 nella classifica azzurra di tutti i tempi. Per la valdostana, sebbene non sia giunta nessuna coppetta, un rendimento pazzesco e uno sprint da incorniciare con tre vittorie (primato italiano in solitaria, a 27) ed un secondo posto. Per Sofia (due timbri, a St Moritz in superG e in libera ad Altenmarkt) c’è il dolore a tenere banco: quello dopo il maledetto infortunio in allenamento a Ponte di Legno ad inizio febbraio quando la strada per la quinta Coppa del Mondo di discesa appariva spianata. Con essa anche uno sprint in superG ed in gigante, proprio sulla base della crescita esponenziale anche nella disciplina più tecnica del suo lotto (quinta a Plan de Corones il 30 gennaio, l’apice). E quel -47 da Huetter (397-350 con Gut-Behrami seconda a 369), nonostante tre libere saltate, nella classifica di libera sa di beffa ulteriore. Ma se il settore in rosa, in attesa del rientro anche di Elena Curtoni, ha vissuto pagine di gloria con una Marta Bassino in versione diesel ed il podio di Nicol Delago nell’ultima libera a Saalbach, quello maschile costringe ad opportune valutazioni e riflessioni. Ben oltre qualche exploit con piazzamenti sul podio (Guglielmo Bosca secondo nel superG di Garmisch) non si può sperare solo nel 34enne Dominik Paris per fare la voce grossa: il campione della Val d’Ultimo tuttavia ha trionfato nella discesa in Val Gardena ed è arrivato terzo a Wengen. Kitzbuehel e nel superG di Kvitfjell. Ma il domani va impostato oggi. E bisogna rimboccarsi le maniche. In slalom e gigante la striscia senza vittorie sta assumendo proporzioni da controsenso storico e l’orizzonte è tutto da decifrare. Tra le porte larghe, il bergamasco Filippo della Vite – ad eccezione di due top ten – ha collezionato più mezze prestazioni ed errori che altro. Cammino difficile più di bassi che di alti su cui abbassare la testa e lavorare non poco. Perché il talento è indubbio, ma per entrare almeno in top 5 ci vogliono altri ingredienti. Copia e incolla per Mattia Casse: il 34enne piemontese che vive a Chiuduno ha come miglior piazzamento il sesto posto nella libera di Bormio il 28 dicembre scorso poi due settimi, un ottavo e tre decimi posti. Un trend che, tolto Paris, chiama ad una decisa virata per non proseguire in chiaroscuro. A proposito di virate, la Fis dovrebbe farne una ancor più decisa. Su 90 gare, 21 cancellate, 5 recuperate e 16 non disputate. A questo va aggiunta la sempre più probabile eliminazione dal calendario della prossima annata dell’evento dedicato alla velocità tra Zermatt e Cortina dopo due stagioni di flop senza poter disputare neppure una prova. Se la Fisi perciò si dovrà interrogare su diversi tempi, la Fis – organo supremo a livello internazionale – dovrà fare quantomeno altrettanto.

Uscita di scena per infortunio, Sofia Goggia ha chiuso terza nella classifica di libera a -47 da Huetter (Ph: Pentaphoto)

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