L’Italia si conferma protagonista assoluta della Sei Giorni di Enduro 2025 anche nel Day 3, in una giornata di grandi emozioni e azione mozzafiato ma in cui ha fatto capolino sulle strade orobiche anche la paura. Se infatti gli Azzurri conservano e anzi consolidano la testa della classifica generale sia nel World Trophy che nel Junior Trophy, due incidenti hanno pesantemente condizionato il martedì di gara. Il più grave è occorso a un pilota belga di 43 anni, che durante una prova speciale in località Porchera ad Albino è caduto riportando traumi multipli e la perforazione di un polmone. Immediati i soccorsi del 118, che hanno dapprima stabilizzato il pilota (amatore, e quindi non iscritto alla gara come professionista) sul luogo dell’incidente, per poi trasportarlo in elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Ricoverato anche un pilota francese, che dopo un semisalto era finito dolorosamente per terra riportando fratture multiple a spalla, omero e caviglia. In questo caso si è rivelato sufficiente l’intervento dell’ambulanza della Croce Verde, con il centauro transalpino che è stato soccorso in codice giallo ed è fuori pericolo.
Per quanto riguarda la competizione vera e propria, lo spagnolo Josep Garcia ribadisce il proprio ruolo di mattatore per quanto riguarda la classifica individuale, ma l’Italia è sempre più prima in quella delle nazionali (che poi alla Sei Giorni di Enduro è l’unica ad assegnare il titolo di campione). Così, secondo a soli 7” dal formidabile pilota iberico, ecco il capitano azzurro Andrea Verona, peraltro primo assoluto nella categoria E2. In Top 5 anche Samuele Bernardini e Morgan Lesiardo, rispettivamente terzo e quarto della E1, mentre il bergamasco Manolo Morettini si classifica tra i primi 15. Tutto ciò permette alla formazione di casa di chiudere il Day 3 davanti a tutti, con un crono complessivo di 6 ore, 48 minuti e 51 secondi. La temutissima Francia, campione in carica, vede il proprio ritardo salire da 1’47” a 4’03” con la Svezia che rimane terza.
La paura è diventata protagonista invece anche nel Junior Trophy, dove a pagare due cadute (di cui una particolarmente spettacolare) è stato proprio uno dei beniamini del pubblico bergamasco. Si tratta di Manuel Verzeroli, che nonostante il pericoloso inconveniente è riuscito a chiudere il Day 3 nella Top 15 di categoria. Sventato il peggio e tirato un sospiro di sollievo, è giusto concentrarsi sulla classifica: il ruzzolone del giovane centauro orobico aveva permesso in mattinata all’Australia di sopravanzare l’Italia, poi le maiuscole prove di Alberto Elgari (quinto tra gli Under 23) e soprattutto Kevin Cristino (secondo tra i giovani e addirittura terzo dell’intera E3) hanno reso possibile il controsorpasso. Gli Azzurri ora precedono la selezione oceanica di 44 secondi, mentre la Francia terza è a 1’01”. «Le due cadute mi hanno un po’ acciaccato, e ci hanno fatto tornare indietro in classifica. Per fortuna poi ho ritrovato costanza e ci siamo ripresi il comando», ha commentato Verzeroli a fine giornata.
Restano infine quarte le Azzurre del Women’s Trophy, dove dominano gli Stati Uniti inseguiti a oltre 20 minuti da Francia e poi Australia. L’Italia, che ha dovuto fare i conti con qualche problema fisico nel suo organico (composto, oltre che dalla marchigiana Sara Traini, da Francesca Nocera e Asia Volpi che provengono entrambe da Bergamo), mantiene un vantaggio importante sulla Gran Bretagna quinta. Il podio, però, dista ormai oltre nove minuti. «La giornata è stata positiva, anche se mi si è girato il ginocchio subito, alla seconda curva del primo test – ha ammesso Nocera -. Questo mi ha un po’ penalizzata, ma ho provato ad essere consistente e poi ho trovato anche traffico nel secondo Enduro Test. Ma sono comunque al quinto posto complessivo, quindi alla fine sono contenta».
Grande invece la soddisfazione dei piloti in gara per il World Trophy della Sei Giorni di Enduro. «Per il Team Italia è stata una giornata positiva – ha dichiarato Andrea Verona -. Abbiamo aumentato di molto il vantaggio sulla Francia e tutti siamo andati bene. A livello personale, la mia gara è stata buona. A un certo punto ero anche in testa nella classifica assoluta, poi una scivolata mi ha fatto perdere qualche secondo. Garcia l’ha spuntata di pochissimo, domani ci riproveremo». Contento anche Lesiardo: «Le nuove speciali erano tecniche e interessanti. Come Italia siamo riusciti a costruire un certo margine sugli avversari, e portare tre piloti nei primi cinque assoluti è un ottimo risultato».
«Oggi abbiamo dovuto affrontare prove speciali completamente nuove rispetto ai primi due giorni. Oltretutto in un percorso simile alle Classiche francesi, con le strade da percorrere una sola volta invece di due – ha osservato Cristian Rossi, commissario tecnico della Federmoto -. I quattro minuti di vantaggio che abbiamo accumulato nel World Trophy rappresentano un margine rassicurante, ma li dobbiamo amministrare con cura. C’è una sfida entusiasmante tra Andrea Verona e Josep Garcia per la classifica assoluta, e Andrea deve essere più calcolatore perché un suo errore potrebbe danneggiare l’Italia in classifica generale. I ragazzi del Junior Trophy sono stati velocissimi, nonostante un inizio davvero complicato. Un applauso alle donne, che si stanno ben comportando nonostante stiano facendo i conti con problemi fisici di varia natura».
Una spettacolare immagine di Andrea Verona durante una delle prove, attorniato dal pubblico (credits: Moto Club Bergamo ASD – ufficio stampa 6DAYS® FIM Enduro of Nations)