Erano 8.000 i tifosi bergamaschi presenti il 22 maggio scorso all’Aviva Stadium di Dublino per la finale di Europa League. Presenti, fortunati ad esserci e vincenti, testimoni di un trionfo da tramandare nelle testimonianze e nei ricordi. Saranno 6mila al PGE Narodowy di Varsavia per l’altrettanto grande appuntamento con la Supercoppa europea, che l’Atalanta contende al Real Madrid. In Polonia come in terra irlandese, il muro nerazzurro atalantino sugli spalti è uno spettacolo nello spettacolo. Vivranno un’altra pagina di storia, perché – così si è espresso Gasperini prima della pausa estiva – si tratta dii una cosa straordinaria per l’Atalanta e per Bergamo e per la nostra storia. “Andremo a giocare contro la squadra più titolata e vincente al mondo. Disputare una finale di una Coppa così importante era impensabile fino a poco tempo fa per il nostro ambiente”. In tremila si sono prenotati in piazzale Alpini per assistere alla partita dal maxischermo attrezzato dal Comune di Bergamo. Chi ha deciso di essere allo stadio si è di fatto regalato una lunga pausa di ferragosto. Rispetto a Dublino, la formula di viaggio per raggiungere Varsavia (distante 1.500 km) rende possibile l’uso dell’auto o la lunga trasferta in autobus. Programmati alcuni voli charter e scelte tante combinazioni di voli diretti o con scalo intermedio. Tutti gli altri, da casa o dai luoghi di vacanza, davanti alla tv o agli schermi di smartphone e tablet.
Una parte del settore con i tifosi atalantini lo scorso 22 maggio all’Aviva Stadium di Dublino (Ph: Alberto Mariani)