Calcio

Shakhtar la squadra che gioca sempre in trasferta

20 Settembre 2024

Fabio Gennari

Seconda gara in trasferta per l’Atalanta nella sua storia contro lo Shakhtar Donetsk e secondo stadio diverso in cui si giocherà la partita. Con un dettaglio ulteriore a rendere tutto ancora più incredibile: la sfida non si è giocata e non si giocherà nemmeno questa volta nella sede ufficiale della formazione ucraina. L’11 dicembre 2019, ultima gara del girone di Champions League con la Dea obbligata a vincere per passare il turno (e nemmeno certa della qualificazione se la Dinamo Zagabria avesse fatto risultato con il City), la partita si giocò a Kharkiv nell’impianto che normalmente ospita le sfide del Metalist, ex squadra di Gomez. 
L’impianto dove si è giocata la partita vinta per 3-0 dai bergamaschi è situato 320 km più a nord-ovest rispetto al Donetsk, zona che già prima dello scoppio del conflitto che da ormai qualche anno vede Russia e Ucraina in guerra era off-limits per le manifestazioni sportive e non solo. Purtroppo, con il passare degli anni la situazione è solo peggiorata e siamo in una situazione dove, la compagine con le maglie arancio e nere, è costretta ad affrontare tutti gli impegni europei praticamente in campo neutro. Al momento non ci sono dati complessivi che riguardano l’affluenza prevista per la Veltins Arena di Gelsenkirchen ma è evidente che, a parte tifosi ucraini residenti in Germania e magari qualche appassionato dello Shakhtar in terra tedesca o zone limitrofe non si giocherà in una bolgia come, in un altro momento storico, si sarebbe potuto fare. 
Ciò che rende questa partita ancora più particolare è che nemmeno con l’Atalanta in casa si è giocato nella sede sociale dei nerazzurri. La partita di andata di quella edizione di Champions League, infatti, venne disputata l’1 ottobre 2019 (esattamente 5 anni fa) ma sul campo dello stadio Giuseppe Meazza di Milano. Vinsero gli ucraini per 2-1, in rimonta e all’ultimo respiro con Solomon: una partita che bissò la sconfitta contro la Dinamo Zagabria all’esordio prima della “rumba” presa a Manchester dal City. Sembrava tutto perso e invece il mondo si è ribaltato. Senza che nessuno giocasse davvero a casa. 

L’arrivo dei giocatori dello Shakhtar Donetsk in Germania (credits: shakhtardonetsk.com)