Jannik Sinner ha patteggiato tre mesi di squalifica con la WADA, che nella sentenza non ha mai accennato al doping, riconoscendo l’estraneità del n.1 del mondo e considerando la positività al Clostebol del marzo 2024 (che non ha portato vantaggi in termini di performance sportiva) un caso di negligenza ricondotto al team. Sinner, che ha accettato l’accordo con la WADA, sarà fermo fino al 4 maggio, salterà 4 master 1000 (Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid) e potrà partecipare agli Internazionali BNL d’Italia Roma e al torneo del Roland Garros di Parigi. Potrà tornare ad allenarsi dal 13 aprile. Per Sinner la fine di un incubo, ma anche la soddisfazione di avere visto riconosciuta la propria versione dei fatti.
L’agenzia mondiale anti-doping ha rimarcato “che Sinner non intendesse acquisire un illegittimo vantaggio e che la sua esposizione al Clostebol non abbia fornito alcun beneficio in termini di miglioramento delle prestazioni“. Tale esposizione, scrive la WADA, “è avvenuta a sua insaputa a causa della negligenza dei membri del suo entourage. Tuttavia, ai sensi del Codice e in virtù di precedenti decisioni del TAS, un atleta è responsabile per la negligenza del proprio entourage“.
“Ho sempre accettato di essere responsabile della mia squadra e mi rendo conto che le rigide regole della Wada rappresentano una protezione importante per lo sport che amo – ha dichiarato Jannik Sinner – Su questa base ho accettato l’offerta della Wada di risolvere questo procedimento sulla base di un accordo 3 mesi di sospensione”. L’avvocato di Sinner, Jamie Singer di Onside Law, si è detto felice della sentenza. “Jannik può finalmente lasciarsi alle spalle questa straziante esperienza. La Wada ha confermato i fatti accertati dal Tribunale Indipendente. Questo è chiaro, Jannik non aveva alcuna intenzione, nessuna conoscenza dei fatti e non ha ottenuto alcun vantaggio competitivo. Purtroppo, gli errori commessi dai membri del suo team hanno portato a questa situazione”.
“E’ la prima volta che una vergognosa ingiustizia ci rende felici perché il primo pensiero è per il ragazzo che vede finire un incubo – commenta il presidente della FITP Angelo Binaghi -. Questo accordo tra le due parti certifica l’innocenza di Jannik, la sua assoluta non colpevolezza, e gli consente finalmente di rasserenarsi e pianificare il suo futuro con un grande rientro agli Internazionali BNL d’Italia a Roma dove tutta l’Italia lo accoglierà’ come merita. Resta il rammarico per tutto quello che ha dovuto passare e per tutto il tempo che Jannik ha dovuto trascorrere con questo macigno. Se non altro, questo sarà forse l’ultimo grande errore della Wada che, come sappiamo, ha già deciso di cambiare le regole che hanno costretto Jannik ad accettare un compromesso che anche se non riconosce alcuna sua responsabilità è veramente ingiusto”.
Jannik Sinner saluta il pubblico alle NITTO ATP Finals di Torino (Ph: Giampiero Sposito/FITP)