Dica trentatrè. E per Sofia Goggia non è un numero casuale. Perché, oltre ad essere il numero di candeline sulla torta (è nata a Bergamo il 15 novembre 1992 dall’amore di mamma Giuliana e papà Ezio, a tre anni di distanza dal fratello Tommaso), è stato anche il pettorale con il quale ha fatto accendere i riflettori del mondo su una ragazza capace di arrivare a 5/100 dal podio nel superG iridato di Schladming del 2013. Impresa sfiorata, ma segnale forte e sorprendente per i più. Semplicemente un’avvisaglia che il suo talento, già fermato da qualche incidente di troppo, era finalmente pronto ad uscire dal guscio. Tre anni dopo da quel “legno” in formato “outsider” la stagione della svolta: zero i podi fino a quel momento, poi il primo nel gigante di Killington a stappare una serie-record capace di raggiungere quota 13 e 1197 punti nella graduatoria generale. Nel frattempo, gli stop sono saliti a 12 e le operazioni chirurgiche ad 8, nulla però ha scalfito un incedere inesorabile che l’ha fatta divenire una delle atlete più amate e vincenti del circo bianco. Qualcuno l’ha paragonata ad Alberto Tomba quanto ad impatto mediatico. La realtà dice che SuperSofi non cambia e non cambierà mai la filosofia del “day by day” e dell’essere la migliore versione possibile di giorno in giorno. Un mantra ancor più martellante in ottica della sua terza olimpiade, quella di Milano-Cortina (6-22 febbraio 2026). Quando la fuoriclasse bergamasca si presenterà sulla sua pista preferita, l’Olympia delle Tofane, con ancor più occhi addosso e con quel pizzico di pressione in più che – salvo prodigi – difficilmente potrà condividere con Federica Brignone e Marta Bassino. Un’altra sfida nella sfida, giusto per mantenere l’abitudine. E. chissà, dopo aver ritoccato e magari per rimpolpare ancora dei numeri eloquenti: in Coppa del Mondo 205 gettoni, 26 successi e 62 podi; ai Giochi Olimpici da brividi, per ragioni differenti, l’oro in libera a PyeongChang 2018 e l’argento a Pechino 2022; ai Mondiali bronzo a St Moritz 2017 in gigante e argento ad Are 2019 in superG. Ciò che conta però è guardare avanti. E chissà che un regalo – in pista – non arrivi già a Copper Mountain nel gigante del 29 novembre. A prescindere da ciò, l’augurio è che la finanziera – campionessa irripetibile – continui a mantenere ancora a lungo il suo “equilibrio sopra la follia”.
Sofia Goggia pronta a diventare protagonista della sua terza olimpiade (Ph: Pentaphoto)





