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Outdoor 5 Luglio 2025di Marco Enzo Venturini

Storico tris azzurro negli ottavi a Wimbledon

La popolarità del tennis sta raggiungendo vette inesplorate in Italia, oltre che impensabili anche solo un paio di anni fa. Merito di Jannik Sinner, senz’altro, ma non solo. Il movimento gode infatti di una salute invidiabile anche grazie ad altri campioni nostrani che stanno facendo parlare di sé attirandosi l’affetto del Paese. Che, complici le difficoltà delle squadre di calcio a partire dalla Nazionale, sembrano sempre più disposti ad abbandonare il pallone a vantaggio della pallina.

Un capitolo di grande importanza è stato raggiunto proprio in questo weekend, lo stesso in cui si continua a giocare il Mondiale per Club FIFA senza più club italiani e la Ferrari spera di superare le recenti delusioni al Gran Premio di Silverstone di Formula 1. Contemporaneamente, sempre in Gran Bretagna, si sta disputando il torneo più prestigioso della stagione internazionale del tennis: Wimbledon. E qui è arrivato un risultato storico e senza precedenti: tre rappresentanti del Tricolore hanno centrato la qualificazione agli ottavi di finale. C’è Sinner, ormai immancabile, ma con lui anche i meno celebrati Flavio Cobolli e Lorenzo Sonego.

L’exploit non è casuale, e anche per questo è giusto passarlo al microscopio. Sinner è ripartito alla grande dopo la controversa sospensione per l’affaire Clostebol, riprendendo a vincere e di fatto cementando quella posizione numero 1 nel ranking mondiale ATP che da notizia da prima pagina si sta progressivamente trasformando in un’abitudine che però sarebbe opportuno non dare affatto per scontata. Con lui Sonego, professionista di lungo corso (è nel circuito dal 2013 e quest’anno ha compiuto 30 anni) che si è guadagnato la qualificazione dopo un match-maratona con Brandon Nakashima durato più di cinque ore. E i due potrebbero anche trovarsi l’uno contro l’altro ai quarti. Infine Cobolli, che di anni ne ha appena 23 e mai si era affacciato così in alto sull’erba di Londra. Il futuro, insomma, è tutto dalla sua parte.

Già questi dati potrebbero da soli confermare la bontà del tennis azzurro negli ultimi tempi, ma c’è anche molto altro. Basti pensare a Lorenzo Musetti, altro 23enne che l’anno scorso si è regalato un bronzo olimpico a Parigi 2024 e nello stesso anno proprio a Wimbledon si spinse fino alla semifinale. Risultato bissato quest’anno agli Internazionali d’Italia e al Roland Garros, arrivando fino alla posizione numero 6 nel ranking mondiale. Impossibile poi non citare Simone Bolelli e Andrea Vavassori, coppia d’oro del doppio azzurro, o i sempreverdi Matteo Berrettini e Fabio Fognini, che pur con maggiori difficoltà continuano a dire la loro. E non dimentichiamoci di altri giovanissimi leoni, come Luciano Darderi o Federico Cinà (quest’ultimo è addirittura un classe 2007), ma soprattutto delle donne. Come Jasmine Paolini, che con Sara Errani alle Olimpiadi 2024 ha vinto addirittura l’oro nel doppio, si è già aggiudicata due tornei WTA 1000 (nessuna italiana c’era mai riuscita) e che un anno fa a Wimbledon arrivò in finale. La sua posizione nel ranking mondiale è quinta, dopo essere stata anche quarta: altro primato assoluto per il tennis azzurro. E nella top 100 mondiale ci sono anche Lucia Bronzetti ed Elisabetta Cocciaretto.

Insomma: la racchetta è diventata un sinonimo di vittoria e di trionfo in terra italiana, come mai lo era stata. E la sua popolarità sta riuscendo a scalzare quella che erano riusciti a conquistarsi negli anni ’70 Nicola Pietrangeli, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e soprattutto Adriano Panatta. Forse colui che, prima dell’avvento di Sinner, rappresentava ancora il tennista per antonomasia a circa 50 anni di distanza dalle sue imprese sui campi di tutto il mondo. E non è un caso, dato che i quattro leggendari campioni di cui sopra conquistarono la Coppa Davis nel 1976, imitati guarda caso proprio da Sinner, Berrettini, Cobolli, Bolelli e Vavassori un anno fa. E all’Italia non era mai capitato né prima, né dopo.

Nomi e numeri importanti, che confermano la bontà del tennis sul nostro territorio e soprattutto l’ottimo lavoro tecnico e di programmazione delle varie scuole. Vincere aiuta a vincere, a farsi amare e a diventare rilevanti. E il ciclo sembra ancora all’inizio: i magici tre di Wimbledon 2025 ce lo stanno dimostrando proprio in questi memorabili giorni.

Il post apparso sul profilo ufficiale X di Wimbledon per celebrare la presenza di tre azzurri agli ottavi di Wimbledon (credits: @Wimbledon)