Atletica

Tamberi 2.37 e Battocletti nei 10.000 ori monumentali

12 Giugno 2024

Giulia Piazzalunga

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, allo stadio Olimpico per la quinta serata degli Europei di atletica leggera, si è goduto i trionfi di Gianmarco Tamberi, salito fino alla misura di 2,37 nell’alto quand’era già sicuro di avere vinto l’ora sei centrimetri più in basso, e la leggerezza di Nadia Battocletti, la quale dopo il titolo nei 5.000 ha trionfato in solitaria anche nei 10.000. Due campionati continentali e annunciati protagonisti alle Olimpiadi di Parigi.

Campione olimpico, mondiale ed europeo, Gimbo Tamberi è l’unico dei tredici finalisti che sceglie di non affrontare la misura di avvio a 2,17, ma valica l’asticella a 2,22 con ampio margine. Lo fanno anche gli altri azzurri Stefano Sottile e Manuel Lando. A 2,26 e Tamberi dà l’impressione di poter superare subito l’asticella che però cade, toccata in fase discendente con la parte posteriore della coscia. Due ucraini saltano 2,26 alla prima prova, Oleh Doroshchuk e Vladyslav Lavskyy. Il secondo salto è quello buono per il marchigiano, provvisoriamente terzo in classifica. Anche il belga Thomas Carmoy fa 2,26 alla seconda ed è al quarto posto, out invece Sottile e Lando, sesti a pari merito. Cinque atleti ancora in gara, perché il ceco Jan Stefela piazza il terzo salto a 2,26. La gara prosegue a 2,29 con un primo errore, in questo caso netto, per Tamberi. L’ucraino Lavskyy invece ci riesce e balza al comando. L’azzurro sbaglia anche al secondo e rischia l’eliminazione, ma trova il colpo di classe superando la quota alla terza prova, con l’asticella che trema ma non cade, garantendosi l’argento sicuro. Poi sale a 2,31 al primo tentativo per andare in testa. Nullo invece per Lavskyy che decide di passare a 2,33. Due errori di Tamberi, altrettanti di Lavskyy ed è oro per l’azzurro, ma non gli basta. Chiede di portare l’asticella a 2,34 e la supera alla prima. Non si accontenta e fa 2,37 al primo salto, che gli vale il nuovo record dei campionati (Il precedente 2,36 era stato stabilito dal russo Andrey Silnov nel 2006) e la migliore prestazione mondiale dell’anno.

C’è poi ancora la “straordiNadia” Battocletti, la quale nei 10.000 attende il settimo chilometro per dare la prima scossa e prendere il comando e il ritmo si ravviva, con Del Buono e Lukan che si staccano. Restano in tre davanti, con Keith a dare il cambio alla campionessa d’Europa dei 5000 metri, Van Es subito in scia e Del Buono sorniona alle spalle del tandem inseguitore. Al penultimo giro arriva la progressione decisiva di Nadia Battocletti, con un ultimo chilometro da 2:53.54 e un altro record italiano con 30:51.32, quattordici secondi in meno del 31:05.57 siglato dalla compianta Maura Viceconte nel 2000. Mai nessuna donna italiana aveva vinto due titoli nello stesso Europeo: in campo maschile c’erano riusciti Pietro Mennea (100 e 200 a Praga 1978) e Totò Antibo (5000 e 10.000, a Spalato 1990). 

Dietro Battocletti (che ha ringraziato lo staff medico federale per avere risolto i problemi legati a dalle vesciche a un orzaiolo) si sono piazzate l’olandese Diane Van Es (30:57.24), la britannica Megan Keith (31:04.77) e Federica Del Buono, quarta con il personale in 31:25.41 e quarta anche nelle liste italiane all time. Elisa Palmero è sesta in gara con 31:38.45 e sesta italiana all time. 

Gioia e medaglia d’argento nei 400 ostacoli per Alessandro Sibilio dietro solo a Karsten Warholm, che vince in 46.98, record dei campionati, mentre il 25enne partenopeo fa segnare 47.50, quattro centesimi in meno del primato italiano di Fabrizio Mori ottenuto quasi 23 anni fa con l’argento iridato di Edmonton 2001 ma anche un’enormità in meno del personale da 47.93 nella semifinale dei Giochi di Tokyo. 

Nel triplo solo settimo il bergamasco Emmanuel Ihemeje (Aeronautica), rimasto sotto i 17 metri in una gara di altissimo livello. Lo spagnolo Jordan Diaz e l’olimpionico portoghese Pedro Pichardo atterrano entrambi oltre il ‘muro’ dei 18 metri: 18,18 il primo, 18,04 e record nazionale lusitano per il secondo. Ihemeje con 16,92 resta lontano dal bronzo del francese Thomas Gogois con il personale di 17,38.

Nelle staffette 4×100 bene Roberto Rigali, primo frazionista, con qualificazione per la finale. Sfortunato il quartetto femminile, che ha visto Alessia Pavese nel ruolo di riserva, rimasto fuori dalla finale a causa di un infortunio occorso nella seconda frazione a Dalia Kaddari.

Gianmarco Tamberi con le scarpe al collo dopo avere superato l’asticella a 2.37. In basso, Nadia Battocletti subito dopo avere tagliato vittoriosa il traguardo dei 10.000 Ph: Grana/Fidal – fonte: Fidal).