Tra il migliaio di atleti partecipanti alla XI edizione dei Campionati mondiali di atletica leggera paralimpica, in programma a Kobe dal 17 al 25 maggio 2024, ci sono due rappresentanti dello sport bergamasco. Uno è Oney Tapia, che gareggia nella categoria F11 (disabilità visiva) e si prepara alla sua terza partecipazione alle Paralimpiadi sperando di salire sul podio del peso e del disco anche a Parigi. Le misure fatte segnare nelle due specialità (43,03 metri nel disco e 13,03 nel peso) fanno ben sperare in vista della rassegna a cinque cerchi, ma anche in ottica iridata. Nell’unica precedente partecipazione ai campionati mondiali, Dubai 2019, Tapia ha conquistato l’argento nel disco lanciando a 42.50. Il ventisettenne italocubano, portacolori di Omero Bergamo e delle Fiamme Azzurre, figura tra i favoriti e sarà in pedana il 20 e il 23 maggio. C’è pure Davide Bartolo Morana, trentenne di origini siciliane ma con base a Bergamo dove si allena sulla pista del campo Putti in via delle Valli e si cimenta sulle distanze dei 100 e 400. La sua categoria è la T62, essendo biamputato agli arti superiori e inferiori. La sua vicenda ricorda quella di Bebe Vio, la campionessa paralimpica di scherma. Anche lui è stato colpito da meningite fulminante. È accaduto nel 2018 e da due anni si è dedicato all’atletica leggera. I mondiali di Kobe rappresentano una tappa del percorso che, si spera, possa portarlo alle Paralimpiadi di Parigi.
La cerimonia di assegnazione dei pettorali agli atleti azzurri partecipanti ai mondiali di Kobe. Davide Bartolo Morana, primo da sinistra; Oney Tapia, secondo da destra (credits: Augusto Bizzi/Fispes)