Toloi e Atalanta vincolati dai numeri

Fabrizio Carcano |

Prima le cifre: 2521 minuti giocati in 29 presenze. Fuori solo per alcuni piccoli infortuni (tutti tra ottobre e novembre, saltando quattro partite), per la canonica giornata di squalifica per somma di ammonizioni e una sola volta per scelta tecnica, nella gara di andata a Lecce.

Rafael Toloi, capitano dell’Atalanta dal dicembre 2020 (dopo il burrascoso addio del Papu Gomez), veterano nerazzurro in maglia atalantina da quasi otto anni, dall’agosto 2015, con 269 gare ufficiali e 14 gol (e 17 assist), sta vivendo una sorta di seconda giovinezza alla soglia dei 33 anni. Sempre in campo, quasi sempre dal primo minuto all’ultimo. Per Gian Piero Gasperini è insostituibile: non solo per le doti difensive (a Salerno decisive due sue chiusure su Dia) e per le sue capacità di guidare la retroguardia.

Toloi è fondamentale in entrambe le metà del campo, perché innesca la ripartenze, sale spesso ad aiutare l’attacco, scompagina gli schemi tattici avversari costringendo gli attaccanti delle altre squadre a rincorrerlo e all’occorrenza è bravo a farsi trovare pronto in area, come dimostrato in occasione del primo gol stagionale segnato a Genova contro la Sampdoria o nella rete segnata tre settimane fa contro la Roma da ex di turno.

Il difensore di Gloria D’Oeste, classe 1990, attraversa un momento di forma straordinario, ha una media di voti sempre altissima nelle pagelle e si è ripreso anche la maglia azzurra, richiamato dal ct Mancini per puntellare la difesa dell’Italia nelle partite per le qualificazioni agli Europei del 2024. Che rappresentano uno degli obiettivi del matogrossiano naturalizzato italiano: l’altro, il principale, per sua stessa dichiarazione, è tornare a giocare le coppe europee l’anno prossimo con la sua Dea. Cui si è legato ormai per la carriera avendo rinnovato fino al 2024 ma con opzioni per il club orobico per un prolungamento fino al 2026, quando avrà 36 anni.

Ma l’Highlander Toloi potrebbe avere gambe e polmoni per giocare anche oltre i 36 e chissà che insieme all’altro veterano De Roon (a 296 presenze con la Dea) non possa puntare al secondo posto (il primo di Bellini con 435 presenze è irraggiungibile per almeno quattro anni) nella classifica dei recordman di presenze in nerazzurro: l’attuale secondo posto di Bonacina, a quota 327, sarebbe raggiungibile in un biennio sia per il brasiliano che per l’olandese.

Rafael Toloi, 30esima presenza stagionale nel match con il Verona (Ph: A. Mariani)

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