“Work molto in progress” ha scritto Sofia Goggia sul suo profilo Instagram. Si è fatta fotografare di spalle, mentre lavora in palestra (si divide tra Verona e Bagnolo di San Vito nel mantovano). La rincorsa a Pechino è davvero dura, ma quando in futuro cercherete sul vocabolario il termine grinta è assai probabile che troverete come figura corrispondente proprio la campionessa di Astino. La fisioterapia come panacea ai danni fisici riportati nel SuperG di Cortina: trauma distorsivo al ginocchio sinistro, con una lesione parziale del legamento crociato già operato nel 2013, una piccola frattura del perone e una sofferenza muscolo tendinea. Nel duro percorso di riabilitazione per essere il 15 febbraio al cancelletto di partenza della discesa olimpica a Pechino, Sofia è affiancata da un vero e proprio triumvirato di ferro: i preparatori Flavio Di Giorgio e Roberto Galli e il fisioterapista Matteo Benedini. Mentre la delegazione azzurra parte per Pechino il 1° febbraio, non c’è momento del giorno in cui la campionessa olimpica in carica non faccia qualcosa per raggiungere i compagni in Cina. Lo ha confermato il dott. Andrea Panzeri, presidente della commissione medica FISI, affermando che Sofia “sta lavorando a casa con uno staff di grande livello dalla mattina alla 7 fino a dopo cena. Ha superato molto bene la fase uno, in questi giorni partiremo con la seconda. Ogni giorno vengono superati degli step importanti. Nei prossimi giorni la visiterò e saprò dire meglio come sta il ginocchio. Anche psicologicamente sta bene. E questo è molto importante. Ci sono buone possibilità di vederla ai Giochi Olimpici di Pechino”. Eppoi ci sarà ancora Sergio Mattarella, un tifoso speciale, al Quirinale ad attendere non solo il ritorno della bandiera tricolore, ma anche le nuove medaglie a cinque cerchi.
Foto tratta dal profilo Instagram di Sofia Goggia