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Calcio 2 Ottobre 2025di Fabio Gennari

Venti calciatori di movimento titolari in 7 partite della Dea

C’è un dato che identifica forse meglio di tutti il momento che attraversa l’Atalanta. Nelle prime 7 partite ufficiali della stagione, quindi entro il mese di settembre, Ivan Juric è stato costretto a ruotare tutti gli uomini a disposizione (nessuno dei calciatori di movimento non è sceso in campo) ma ben 20 elementi su 21 a disposizione (esclusi i portieri) hanno già avuto almeno una volta la maglia da titolare tra Serie A e Champions League. L’unico a non essere ancora sceso in campo dal primo minuto è Marco Brescianini che ha giocato solo degli spezzoni. 
Il dato è strabiliante, soprattutto se parametrato ai risultati ottenuti. In 7 partite la Dea ha conquistato 4 vittorie e 2 pareggi a fronte dell’unica sconfitta patita sul campo del PSG, un bottino di tutto rispetto che mette la squadra di Juric nella condizione di guardare il futuro con un piglio e una fiducia veramente molto alta. L’assunto è questo: se il gruppo “tiene” e regala certezze nel momento dell’estremo bisogno significa che le alternative sono davvero dei titolari aggiunti. E quanto torneranno tutti a disposizione l’unico problema sarà sceglierli bene e ruotarli con precisione quasi chirurgica. Attenzione, è un bel “mestiere” anche quello e non è detto che tutti ne siano capaci allo stesso modo ma Juric, su questo tipo di gestione, dobbiamo ancora scoprirlo. Sarà importantissimo scoprirlo. 
L’altro dettaglio che rende speciale l’utilizzo di 20 calciatori di movimento sui 21 disponibili (solo Kolasinac e Bakker non hanno mai potuto entrare nelle rotazioni) è che nel conto entrano pure ragazzi come Ahanor e Bernasconi che, sulla carta, erano tutt’altro che prime scelte. Il classe 2008 ex Genoa si sta mettendo in mostra e le prestazioni certificano quanto è forte, l’esterno di Arcene è reduce da una stagione in Serie C eppure Juric lo ha lanciato 2 volte dal primo minuto in Champions League in gare con il coefficiente di difficoltà davvero molto alto. A Parigi, tanto per ricordarlo, ha incrociato la corsa con Hakimi. 
Lo scenario è quindi quello perfetto per aumentare la fiducia e sentire la Dea sempre più sul pezzo nonostante la sfilza di assenti sia lunga da Colle Aperto allo stadio. Poco male, undici che vanno in campo ci sono sempre e il valore, lo dicono le partite, è decisamente interessante.  

La squadra di Juric all’uscita dal campo dopo la vittoria sul Club Brugge (Ph: A. Mariani)