Dopo avere assistito al Gran Premio del Belgio, è corretto ritenere che Max Verstappen abbia ipotecato il titolo piloti. Tanto potente ed equilibrata la Red Bull, tanto proditoria la sua guida, che lo ha portato a dominare con grande margine sul compagno di squadra Perez, secondo, e Sainz che ha difeso il terzo posto dalla Mercedes di Russell. Partito dalla piazzola 14, con accanto Leclerc, l’olandese ha rimontato esperimento una superiorità sconcertante, certo favorito anche dalle collisioni subito dopo il via, una delle quali ha messo fuori causa Hamilton, e dalla safety car che ha compattato il gruppo. Con Sainz in testa, partito in pole position per effetto delle penalità comminate a Verstappen e Leclerc, proprio in regime di safety car il monegasco è rientrato ai box per montare le gomme medie dopo avere visto fumare l’anteriore destra. Al giro 12, in occasione della prima sosta di Sainz, Verstappen si è ritrovato già al comando sorpassando Perez.
Rientrato al sesto posto, Sainz è risalito al terzo al giro 14, con Lecler in rimonta fino al quinto. Al giro 15 Leclerc ha tallonato Perez uscito dai box, al giro successivo Sainz è tornato al comando davanti a Verstappen (pit stop) e Perez, mentre Leclerc ha ceduto la quarta posizione a Russell palesando l’evidente degrado delle gomme di cui la Ferrari ha sofferto. Alla fine, Leclerc scala al sesto posto dopo i 5 secondi di penalità per non avere rispettato il limite di velocità all’ingresso dei box.
Al giro 18, a parità di soste, Verstappen ha sorpassato definitivamente Sainz a fronte di una superiorità evidente. Il ferrarista è stato superato anche da Perez e al 20esimo giro la storia della corsa sul circuito di Spa poteva dirsi già scritta. Rimaneva solo da registrare il giro veloce di Verstappen, sigillo a una prestazione monstre. Il vantaggio dell’olandese su Leclerc sale a 98 punti con otto gare ancora da disputare.
Max Verstappen con il compagno di squadra Sergio Perez (credits: Oracle Red Bull Racing)