Pronostico rispettato alla 1000 Miglia 2025 con Andrea Vesco e Fabio Salvinelli, che, alla guida della loro fedelissima Alfa Romeo 6C 1750 Ss, sono arrivati per la sesta volta consecutiva davanti a tutti. L’entusiasmo e gli sguardi ammirati che hanno accompagnato per cinque giorni e lungo 1900 chilometri la carovana della “corsa più bella del mondo”, composta da oltre 400 auto storiche, conferma l’unicità di un vero e proprio museo viaggiante su quattro ruote. La quarantatreesima edizione che si è conclusa, come da tradizione, in viale Venezia a Brescia, con tanto di giro d’onore in piazza della Vittoria, ha assunto un valore ancora più rievocativo, perché è stato disegnato l’itinerario a forma di “otto” delle epiche edizioni anteguerra, unendo simbolicamente, oltre che il Nord al Centro, anche l’Est della costa adriatica all’Ovest di quella tirrenica. Per Vesco si tratta dell’ottava affermazione personale alla 1000 Miglia. La serie di successi assoluti è iniziata nel 2016 e 2017, a seguire il filotto dal 2020 a quest’anno. Il record assoluto di vittorie appartiene alla coppia formata da Giuliano Canè e Lucia Galliani, che ha dominato le 10 edizioni disputare dal 1992 al 2010. A contrastare il primato di Vesco e Salvinelli ci hanno provato Daniel Andres Erejomovich e Gustavo Llanos con la Alfa Romeo 6C 1500 Ss del 1929, riuscendo anche a scavalcarli al termine della quarta giornata di gara ma subendo poi il controsorpasso. Alla fine si sono dovuti accontentare del secondo posto. Terzi Tonconogy-Ruffini su una 6C 1750 Gs del 1931. Lo scorso anno sul gradino più basso del podio salì il bergamasco Alberto Aliverti, con lo stesso modello di auto dei vincitori, ma in questa edizione si è presentato con una Aston Martin Le Mans del 1934, che non gli ha permesso di lottare per le prime posizioni a causa di un coefficienti inferiore. A proposito dei bergamaschi, i migliori sono stati Vincent Bertoli e Doriano Vavassori, settimi assoluti con O.M. 665 Superba. Ma l’edizione 2025 della 1000 Miglia ha lasciato l’amaro in bocca a Celestino e Antonio Sangiovanni, che dopo aver vinto il trofeo Gaffuri, intitolato alla memoria del primo Presidente di 1000 Miglia e che si disputa prima nella partenza da Brescia, a bordo della loro 812 GTS avevano preso la leadership del Ferrari Tribute. Purtroppo, nel passaggio a Siena hanno visto sottratta dall’auto la tabella di marcia, finendo penalizzati pesantemente e impossibilitati a lottare per la vittoria. Celestino e Antonio Sangiovanni, che nelle precedenti tre edizioni si erano classificati al quarto, terzo e secondo posto, sono stati costretti a lasciare il passo a Roland Hotz e Giordano Mozzi a bordo di una F8 Spider. Infine, Mirco Magni e Federico Giavardi su Polestar 4 hanno vinto la settima edizione della 1000 Miglia Green. La Freccia Rossa, com’è stato giustamente sottolineato, ha attraversato l’anima più autentica del Paese, riportando sulle strade carrozzerie d’epoca e gioielli di meccanica motoristica. La 1000 Miglia è arrivata al punto di partenza, le emozioni e le immagini continuano a correre.
Andrea Vesco e Fabio Salvinelli festeggiati dalla sindaca di Brescia, Laura Castelletti, al loro arrivo in viale Venezia (credits: ufficio stampa 1000 Miglia)