Respect. Il rispetto non è unidirezionale, ma abbraccia i 360 gradi. Duole verificare che pochi, negli stadi per lungo tempo svuotati, tornino a fare grancassa con il loro insulso comportamento discriminatorio. Chi se ne fa interprete non rappresenta la comunità a cui, anagraficamente o per censo, appartiene. Così è da sempre e dappertutto, ma non si possono sottacere episodi di negatività e dissolutezza. Avremmo sperato di vedere le opposte tifoserie urlare l’una più dell’altra, ma solo per sostenere a gran voce la propria squadra e non per insultarsi vicendevolmente. Tutto ciò fa ancora più male e riflettere dopo la tragica stagione della pandemia e nel momento in cui si accoglie chi fugge dalla guerra. Se quanto sopra accade a Bergamo, permetteteci di sottolineare che risulta ancora più intollerabile. L’idiota che insulta Koulibaly dal suo seggiolino ha una pendenza non solo con l’uomo e calciatore, ma con la società civile. Chi è intollerante non ha diritto di partecipare a un evento di sport che è anche di vita comune, e il senso di appartenenza non può essere confuso con l’odio, ma deve esprimersi con la sana rivalità. Abbiamo voluto attendere per capire. La presa di posizione dell’Atalanta è stata netta e ci piace quanto un grande risultato sul campo.
“Ogni comportamento non in linea con i principi di civiltà ed educazione, da sempre perseguiti da questo club, sarà osteggiato con forza. Non vogliamo, e lo sottolineiamo, dare visibilità a soggetti che nulla hanno a che fare con il nostro ambiente e, pertanto, senza clamori né generalizzazioni, agiremo nelle sedi competenti affinché l’immagine del club e della città di Bergamo siano tutelate”.
Abbiamo bisogno di tifosi veri, di quelli che macinano migliaia di km per seguire la squadra, affrontando non pochi sacrifici. Vogliamo sperare che altre società di calcio, con la stessa determinazione dell’Atalanta, agiscano per isolare frange che offendono, ricorrendo biecamente alla vetrina dei social. Ne è stata vittima anche Bergamo, purtroppo.
Duello tra Palomino e Koulibaly durante Atalanta-Napoli (credits: atalanta.it)