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Outdoor 4 Settembre 2025di Federica Sorrentino

Weekend di Monza, Leclerc ci crede e omaggia Armani

Un giorno prima a Milano, per abbracciare i fan italiani a bocce ancora ferme, un giorno dopo a Monza per iniziare a sentire l’odore della pista. Prosegue la marcia di avvicinamento di Charles Leclerc e Lewis Hamilton al Gran Premio d’Italia, che quest’anno la Ferrari ha in parte dedicato al passato celebrando Niki Lauda con una livrea speciale ricalcata su quella del 1975, ma che inevitabilmente deve mirare anche a un futuro migliore rispetto a ciò che il 2025 ha fin qui offerto sul fronte di competitività e risultati.

La passione continua a non mancare, come ha dimostrato la folla accorsa mercoledì a Palazzo Reale per vedere da vicino Leclerc e Hamilton. Quest’ultimo in particolare è parso sopraffatto dall’amore che l’Italia gli ha riservato, pur essendo abituato ai bagni di folla che hanno contraddistinto la sua intera carriera. «Essere un pilota Ferrari è la cosa più speciale di sempre, e ricevere l’affetto dei tifosi dopo aver vinto a Monza da pilota Ferrari dev’essere qualcosa di straordinario. L’ho visto con Charles, non ci sono parole per descriverlo», ha affermato l’inglese. E il compagno di squadra non si è nascosto: «Non solo in italiano, ma anche in francese si dice che non c’è due senza tre. Quindi spero di vincere di nuovo a Monza, con tifosi come voi sarà bellissimo».

L’entusiasmo per l’arrivo in Italia non è calato di un grammo trasferendosi dal glamour di Milano all’Autodromo di Monza. E infatti Leclerc ha rilanciato sulle prospettive di vittoria sue e della Ferrari: «L’anno scorso sapevamo che contro la McLaren sarebbe stato difficile, ma poi facemmo qualcosa che non ci aspettavamo. Quest’anno peraltro siamo anche più consapevoli di essere svantaggiati sulla carta, ma chissà. Non vedo l’ora di andare in pista e capire se davvero siamo così in ritardo. Quest’anno probabilmente non saremo mai più forti di loro, ma Monza ha già regalato sorprese in passato. Chissà che non possa succedere ancora». Più cauto Hamilton, che peraltro ha 5 posizioni di penalità da scontare in griglia: «Stiamo facendo progressi, anche in Olanda si è visto. Squadra e tifosi mi hanno sempre sostenuto, dandomi una carica pazzesca. Vengo in Italia dal 2007, e l’ho sempre amata. Ha una passione che in Inghilterra non c’è, uscire per la prima volta dai box davanti ai tifosi sarà speciale. Voglio rimontare più posizioni possibili».

Di Ferrari ha parlato per la prima volta espressamente Max Verstappen, affermando che un suo trasferimento a Maranello non è da scartare a priori purché però il Cavallino metta a sua disposizione una macchina con cui puntare al mondiale. Lo stesso che oggi è diventato una questione interna alla McLaren, anche se Oscar Piastri ha messo una seria ipoteca al titolo dopo Zandvoort. Lando Norris, che a Monza ha spesso brillato, continua tuttavia a crederci: «Posso e voglio vincere il titolo anche senza che lui finisca una gara senza punti come è capitato a me. Ho perso tanti punti per colpe non mie, ma posso farci poco. In questo momento, il fatto che dominiamo diventa quasi uno svantaggio per la mia rincorsa». Come al solito è invece glaciale il suo compagno di squadra: «Per me essere a +34 punti non cambia nulla. Devo evitare rischi, andando però sempre il più forte possibile. Per fare calcoli ci sarà tempo». Infine deve superare il momento più critico della sua giovane carriera Kimi Antonelli, che torna in patria dopo che già a Imola era andato tutto storto. «Devo evitare gli errori, concentrandomi su me stesso e sul mio lavoro. Non sui risultati. Anche perché Monza è un circuito speciale», ha dichiarato con grande classe l’italiano della Mercedes.

E in tema di classe, proprio nella settimana del Gran Premio d’Italia si è spento uno dei simboli dell’eccellenza del nostro Paese nel mondo: Giorgio Armani. Un simbolo tricolore legato inevitabilmente proprio a Milano, distante una manciata di km da quella Monza dove la Formula 1 ha dedicato un doveroso tributo al re della moda. «Era un esempio di passione, ha ispirato tutti. Ha toccato molti aspetti della cultura e anche il nostro sport. La sua influenza può raggiungere il cuore di chiunque, e il suo lascito sarà eterno», è la dichiarazione del CEO Stefano Domenicali rilanciata dai canali ufficiali della F1. Questo invece l’omaggio di Leclerc: «Ricordo bene la prima volta che lo incontrai a una sua sfilata milanese, la sua gentilezza mi colpì. Era una persona straordinaria, perdiamo oltre che un’icona della moda un uomo davvero speciale».

Charles Leclerc con la divisa scelta per Monza (credits: Scuderia Ferrari)