WithU Bergamo più forte di tutto e tutti

Simone Fornoni |

Un 19-0 in 6 minuti, senza aggrapparsi al solo Dell’Agnello, comunque sempre Il migliore coi suoi 19+doppia cifra (scout impallato sul 46-50, dato presumibile), per ribaltare una sconfitta che pareva sicura e guadagnarsi la bella in campo avverso. La Bergamo Basket proprio non ha voluto sapere di chiudere qui una stagione menomata (Negri out dall’inverno, tanto per gradire) al cui termine rischierà la perdita dell’abbinamento con lo sponsor WithU. Più forte di tutto e tutti. Perfino del blackout al quarto d’ora, colmato dalla luce dell’incredibile controsorpasso finale, senza farsi zavorrare nemmeno dai rumors sulla fusion impossible con Treviglio o, peggio, dagli attacchi via social dell’ex del cda in Blu che fa il presidente del club dei due giovani in doppio tesseramento. Dopo Legnano ai quarti, raggiunta sul 2-2 anche una Gesteco Cividale più forte, quotata, tecnica e fisica, eppure incapace di chiudere la serie di semifinale al PalaAgnelli, subendo un 68-61 (15-11, 7-17, 12-17, 34-16) figlio della maggiore compattezza e soprattutto della volontà ferrea di un gruppo indomabile.

Battistini (8) sfrutta subito il divario al rimbalzo anche offensivo a ruota della bomba di Paesano (5), mentre di qua Simoncelli (17), autore del controrpasso dall’arco (7-6, 3’30”) prima di concedersi quello più importante a una manita dal termine, tanto per rompere il ghiaccio grazie all’antisportivo di Mouaha (partenza sprint e 17; Cassese 2, Almansi 9) aiutato dal solito noto al primo di tanti movimenti dalle tacche. Il 4 tattico Bedini (4) azzecca da sotto il 13 per la manita di vantaggio a metà del periodo d’esordio usando poi il jump per mantenere invariato il distacco.

Il problema, trascurabile finché di là non appaiono all’orizzonte transizioni e costanza dalla lunga, restano semmai le linee di passaggio in orizzontale con troppe palle perse. Fallito il più sette dal nazionale albanese nonostante il taglio imbeccato da Manenti, l’unico centro puro nella rotazione ancora orfana (due di fila) di Ihedioha, 

Nel quarto della sirena corta la sveglia in contropiede la dà Isotta (10), oggetto insieme a Cagliani della querelle sugli under con la Blu Orobica che li reclama per le finali nazionali Juniores a Ragusa. La stoppata dellagnellesca sul 3 ospite è buona a difendere il 19-13 da tentata minifuga e la seconda tripla del veronese scava il massimo gap sul 22-15 a un poker dalla pausa, ma è una pia illusione che precede la fase nervosismo. Proprio Mouaha e il redivivo Rota (12) riportano subito sotto i Pillastrini-boys, di nuovo avanti grazie al lungo Miani (6), a Paesano, al fin lì addormentato Chiera (2), agevolato in lunetta anche dal tecnico a coach Cagnardi, e dallo stesso play al culmine del controparziale da 13-0, causa rottura prolungata in attacco degli arancioblù.

Una sestina cronometrica da digiuno spezzata al rientro sul legno dal tramezzino di Savoldelli, soltanto al quarto punto, in seguito a sette e mezzo dal gong (44-50) firmatario del tris delle speranze residue nonché riavvicinatore sul meno 1 a quota 49 a 6′ , mentre Sodero non si schioda coi suoi tiri costruiti dal palleggio. Niente soluzioni nitide, niente pick’n’roll, niente più circolazione ed extra-pass: è davvero un attimo sprofondare fino al 24-37 e poi al 26-40 a 16′ dai titoli di coda di fronte alla ritrovata vena nemica nelle conclusioni la qualunque per punire il minimo accenno di zona. Simoncelli, eroe number two con 17 a referto (solo 2 da Sodero, non al meglio da settimane), la riporta a meno dieci, quindi la remuntada sul filo della rabbia e dell’orgoglio. Il livornese figlio d’arte dalla carità completa la decina a favore (46-50) dopo tre giri di lancetta dell’ultima decade che diventa diciotto col missile terra-aria dello svizzero per il 54-50 e si incrementa con l’altra del 58-52 (due e quaranta dal sogno di gara 5). I piccoli ormai feriscono dalla lunga: arrivederci all’infrasettimanale. “Sono mesi che ci fanno il funerale, da Bergamo non abbiamo mai avuto fiducia né appoggio, aggregheremo Sbirulino e chissà chi. Oppure, chissà, partiamo in cinque e andiamo in finale lo stesso”, sibila Devis Cagnardi.

La squadra di Cagnardi guadagna il diritto di disputare Gara-5 di semifinale (credits: ufficio stampa Bergamo Basket 2014)

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