Della serie, quando nonostante si sia incerottati serve andare sotto 2-0 anche in semifinale con Cividale per ritrovare energie e orogoglio. Ihedioha ko, Negri tifoso in tribuna ad usual, bonus precoce quando mancano più di sette sinfonie ai titoli di coda e Dell’Agnello (19+12+5) che cala a livello realizzativo dopo aver dominato da solo (quindicina secca) un consistente spicchio del primo tempo. Il 73-68 della WithU Bergamo che non t’aspetti, per prolungarla almeno fino a domenica (24-18, 11-12, 16-17, 22-21).
Anche senza il quadricipite del lungo, che consente di là a Battistini (16+9) e a Miani (5+11) di pungere nei due pitturati, la buona e lesta circolazione di palla arancioblù entro metà del quarto d’avvio manda a segno tutti i piccoli, il 4 adattato Bedini (2) e ovviamente l’immancabile figlio d’arte, 11 punti di 24 dei suoi infilandoci anche la bombetta per la decina piena di vantaggio sul 22-12 a un tris dal primo passaggio cronometrici. I friulani dalla lunga ci prendono inizialmente solo con Chiera (17) e del mezzo post Paesano (8) per contenere il gap entro limiti recuperabili, ma tra i Cagnardi-boys c’è l’addizione Isotta, altro eroe bergamasco da ventello che attacca il ferro non solo in transizione nell’uno-due con Simoncelli ma pure rubacchiando la linea di fondo, vedi 30-22 del nuovo allunghino a un settebello dalla sirena corta. Una rotazione da otto deve dar fondo a tutto, Cagliani (8) compreso per il successivo più 9 dalla carità incrementato dal lay up rovesciato dall’italo-svizzero (33-22, 5′), poi imitato da Sodero (9) col piazzato a quota 35, con Manenti sotto i tabelloni a pasticciare contro Ohenhen (2) che dimezza le distanze per coach Pillastrini in fase di rottura prolungata da parte bergamasca.
Allo start della ripresa le due provvidenziali ciuffate di Savoldelli (9+5+4) durano poco, perché il play nemico Eugenio Rota (10) usa bene il perno per il meno 2 (39-37, 1’20”) – Mouaha (7) non sfrutta l’antisportivo del migliore di casa – per poi firmare il controsorpasso number one dall’arco con Battistini a tentare la fuga da sotto (39-42, 4′). L’invenzione caglianesca per il gioco da 3 punti a 2’15” dall’ultima passerella d’orologio riporta avanti gli orobici, che fanno saltare in piedi i 765 del PalaAgnelli col lancio da football americano di Savoldelli per la seconda inchiodata isottiana, 47-44 a 11’49” dal gong, mentre Sodero a ruota trova il palleggio-arresto e tiro di una nuova minifuga accompagnato dal play-guardia ticinese in entrata acrobatica. Fermo a 15 dall’intervallo, l’erede di Sandrokan sfodera il preferito appoggio con la mano debole (57-50, 2’20”). Isotta azzecca il 13 e il 16 (63-56, 4’20”) nello shootout con Chiera (Almansi 2, Cassese 1), che farà anche la quinta personale dopo il secondo fallo tecnico da auto-esclusione di Rota. Più 4 con altrettanti giri di lancetta da giocare (66-62): non si segna nemmeno a pregare, Battistini e Mouaha la pareggiano (9′), anche se il top labronico (assist di un Simoncelli ridotto a 6, ma coi due liberi conclusivi) e il suo degno compagno, missile del 71-68 a 39 secondi dall’urlo di gioia collettivo, ne hanno ancora.
Devis Cagnardi ha ottenuto la risposta attesa dalla sua squadra, vincendo Gara-3 (credits: ufficio stampa Bergamo Basket 2014)