Indoor

Yumin Abbadini tra i magnifici 6 ginnasti al mondo

6 Ottobre 2023

Giulia Piazzalunga

Yumin Abbadini è il sesto miglior ginnasta al mondo. Il ventiduenne della Pro Carate ha chiuso il concorso generale iridato con il punteggio complessivo di 82.832, ottenendo il miglior piazzamento azzurro del terzo millennio. Solo Jury Chechi, ad Indianapolis nel 1991, fece meglio del bergamasco, arrivando al quinto posto nel completo. L’all around di Anversa è stato vinto dal campione in carica Daiki Hashimoto, che con il totale di 86.132 e con una gara al top in tutti gli attrezzi, eccetto al corpo libero, è riesciuto a difendere l’oro di Liverpool 2022. Il campione olimpico, ripescato per il ritiro strategico del connazionale Kazuma Kaya, ha concluso alla sbarra stoppando l’arrivo su un 14.500 da applausi.

Niente da fare per gli inseguitori, a cominciare da Illia Kovtun, argento a quota 84.998. Il bronzo finisce al collo dello statunitense Frederick Richard che con il suo 84.332 approfitta degli errori al cavallo con maniglie di Sun Wei, leader del concorso di ammissione con 85.799 e poi finito settimo, alle spalle di Abbadini.

Il talento bergamasco, allenato da Alberto Busnari, era partito proprio dal cavallo, l’attrezzo simbolo del suo mentore, ricevendo un promettente 13.800 (D: 5.500 – E: 8.300), il quarto parziale di giornata sull’attrezzo più ostico. Sono seguiti gli anelli da 13.300 (D: 4.700 – E: 8.600), il volteggio da 13.900 (D: 4.800E: 9.100), la parallela da 13.933 (D: 5.500E: 8.433), la sbarra, la sua specialità, premiata con 14.033 (D: 5.900E: 8.133), e il corpo libero conclusivo valutato 13.866 (D: 5.400E: 8.466). Il vice campione italiano assoluto, 21° lo scorso anno in Inghilterra, si è tolto cosi la soddisfazione di partecipare alle premiazioni, in parata insieme agli altri fenomeni dell’artistica internazionale, il secondo nipponico, l’esordiente Kenta Chiba (4° – 83.464), e il kazako Milad Karimi (5° – 82.931). 

Il risultato di Abbadini è il secondo migliore di sempore dopo il quindi posto di Juri Chechi nel 1991 (Ph: Simone Ferraro -FGI)