Duvan Zapata resta all’Atalanta. Settimane di voci, di visite mediche ormai solo da effettuare, poi di frenate, poi altre accelerate e via di questo passo con una serie infinita di dettagli (veri o presunti) che hanno sporcato una situazione molto limpida: l’Atalanta ha preso in considerazione la possibilità di cedere l’attaccante colombiano, la Roma lo voleva ma non ha mai raggiunto l’accordo con i nerazzurri che chiedevano 10 milioni di euro e una soluzione definitiva (fosse cessione o prestito con obbligo, poco importa). Quindi Zapata non si muove da Bergamo.
A questo contesto, già di per sé cristallino, si aggiunge la situazione del colombiano che non era completamente convinto di andare (sia per questioni personali che di opportunità) e quindi il cerchio si è chiuso. Senza agenti in viaggio all’affannosa ricerca di un accordo, senza che Gasperini abbia posto nessun veto. A questo proposito, ecco quello che ha detto il tecnico domenica scorsa: “Io non fermo nessuno: se Duvan rimane sono contento, se invece decide di andare, dopo che avrà parlato con la società, sarò felice ugualmente per lui perché nei suoi confronti, per quello che ha fatto e per come si è sempre comportato, nutro un profondo rispetto”.
La novità di giornata, oltre alla permanenza, è che il contratto di Zapata non è fino al 30 giugno 2024 con opzione al 2025 ma ha già la scadenza fissata al termine della prossima stagione. Quando cioè il colombiano avrà 34 anni. Al netto di quello che potrà succedere, la conferma di Zapata a Bergamo è una mossa strategicamente molto importante: c’è tempo per vedere come procederà il recupero di Tourè, saranno provati sul campo Scamacca e De Ketelaere con continuità, non si risolverà il problema della Roma e il colombiano avrà tempo di provare a raggiungere il record di Doni.
Insomma, in attesa delle ultime eventuali mosse in difesa e sugli esterni, l’Atalanta continua a lavorare con la certezza che Zapata sarà ancora della Dea.
Duvan Zapata durante il primo tempo di Sassuolo-Atalanta (credits: atalanta.it)