Bianca

Sofia Goggia a cuore aperto e pronta a ricominciare

21 Marzo 2024

Federico Errante

Sofia Goggia a cuore aperto. Tra le sofferenze ed il dolore a 45 giorni da quel maledetto 5 febbraio che le ha fermato la corsa verso il finale di stagione e soprattutto quella che sarebbe stata la quinta Coppa del Mondo di discesa. L’incidente nel corso di un allenamento di gigante sulla pista di Ponte Di Legno quando è rimasta impigliata in una porta e la caduta ha provocato la frattura della tibia e del malleolo della gamba destra. La campionessa ha deciso di rompere il silenzio e lo ha fatto in una videoconferenza in cui si è soffermata sull’ennesimo momento complicato del suo percorso. “Per venti giorni ho visto tutto nero Non riuscire a portare un caffè dalla cucina ad un tavolo o dover dipendere da altri 24 ore al giorno non è stato affatto semplice. L’intervento è andato anche meglio del previsto, considerata la complessità dell’avere un puzzle al posto di una tibia. Il problema è stata la gestione della fase successiva: non riuscivo a dormire dal dolore. E la mattina non vedevo l’ora che arrivasse sera”. Il primo pensiero? Un susseguirsi. “Ho capito subito il problema alla tibia, proprio mentre stavo “strisciando” sulla pista. Tosta anche comunicare al mio staff la sensazione a caldo subito confermata dai fatti, purtroppo. Sull’elicottero verso Milano, per darmi un minimo di forza, ho pensato che ci sono certamente situazioni peggiori. Non sono sotto le bombe a Gaza. Eppure per uno sportivo questo è un disastro. Da una frattura si guarisce, ma in principio è subentrato uno status di morte emotiva”. I tempi di recupero canonici sono da quantificare nei sei mesi, con una doverosa specifica: “Non ho nessuna intenzione di forzare – rileva Sofia -, tutto dipenderà dalla formazione del callo osseo. Si vedrà cammin facendo. Io ho sempre accorciato, questa è la settima operazione. Si valuterà con calma, gradualmente”. In questo periodo, tra fisioterapia e piscina, c’è lo spazio anche per lo studio e per la Luiss dove è iscritta alla Facoltà di Scienze Politiche: “Ho sostenuto due esami ultimamente – sorride -, ne vorrei fare almeno altri quattro. I prossimi saranno statistica e storia dei partiti politici”. Chiosa su Bassino (“la dinamica della sua caduta a Saalbach mi ha ricordato la mia e mi sono spaventata tantissimo. E’stata fortunata, io mi sarei fatta malissimo”) e sulla foto abbracciata a papà Ezio pubblicata a poche ore dal ko: “Mi rifugio nell’amore di chi ho accanto. È ciò di cui si ha bisogno quando ci si sente soli”. Fragilità di una donna prima ancora di una fuoriclasse. Pronta a ricominciare per l’ennesima volta. Provata nel corpo e nella mente, ma mai scalfita. 

Screenshot di Sofia Goggia durante la videoconferenza