Nella stagione dei ritorni di Marcel Hirscher e Lucas Braathen, è arrivata la ciliegina sulla torta. Perché anche Wonder Woman ha accettato la sfida. Se Re Marcel lo ha fatto sotto la bandiera olandese e il norvegese, dopo un anno di stop in virtù dei dissidi con la federazione scandinava, difende quella brasiliana, Lindsey Vonn lo fa direttamente dalla porta principale. Perché dietro il suo clamoroso rientro, di cui tuttavia si vociferava da qualche mese, va sottolineato che farà parte dell’US Ski Team ossia proprio della squadra a stelle e strisce. Dopo le discese notturne e qualche segnale lanciato anche in direzione marketing (pare che un ruolo lo abbia avuto anche la nota casa di bevande energetiche, suo sponsor di lunga data), la conferenza stampa di giovedì ha portato la notizia con la “n” maiuscola.
Dopo cinque anni, la velocista più vincente di sempre si riaffaccia alle competizioni. A 40 anni, senza programmi ma – si sussurra – tirata a lucido. La regina si era ritirata dopo il Mondiale 2019 (dove centrò un clamoroso terzo posto in discesa) dopo una carriera senza precedenti: 82 vittorie in Coppa del Mondo, quattro sfere di cristallo generali, otto medaglie iridate e tre olimpiche (un oro in discesa libera e un bronzo in super-G a Vancouver del 2010 e un bronzo in discesa libera a Pyeongchang 2018 dietro a Sofia Goggia e a Raghnild Mowinckel). Ma quando sarà al via? Nessuna certezza. Difficile ma non impossibile vederla a Beaver Creek, il 14 e 15 dicembre per superG e una discesa che segneranno il debutto anche per Sofia Goggia, sua grandissima amica ed erede designata. Che peraltro, a riguardo, si era espressa in maniera entusiasta nelle scorse settimane: “Sarebbe bello sciare ancora con il mio idolo” . L’impatto, non solo per le colleghe, ha già avuto impressionanti picchi sul piano della comunicazione anche perché c’è una spasmodica curiosità per mettere adeguatamente a fuoco la portata del “fenomeno”. Nell’annata che, nel febbraio prossimo, porterà ai Mondiali di Saalbach e con le Olimpiadi di Milano-Cortina dietro l’angolo.
Un “come back” che dunque giova a tutti, Lindsey compresa. A riguardo, da tenere in considerazione, la chiave di lettura di un’altra fuoriclasse del recente passato come Tina Weirather: “Il suo potrebbe essere un grido d’aiuto”. Vonn, infatti, non aveva nascosto di aver affrontato una battaglia contro la depressione una volta appesi lo sci al fatidico chiodo. Che un ritorno sia da leggere anche come un’ancora di salvezza? Con Wonder Woman però è inutile farsi domande, perché tutto è possibile. Sempre, da sempre.
Sofia Goggia e Lindsey Vonn in una foto d’archivio